Hong Kong, non si placano gli scontri tra manifestanti e forze di polizia

Forte il timore di perdere definitivamente l'autonomia nei confronti di Pechino

Anti-government protesters attend a rally in the Hung Hom district of Hong Kong. (Photo by ISAAC LAWRENCE / AFP)

Scontri senza fine. È quello che sta accadendo negli ultimi giorni ad Hong Kong tra manifestanti e forze dell’ordine. La polizia ha lanciato lacrimogeni all’interno del Victoria Park per rispondere ai tentativi dei manifestanti di costruire barricate vicino a un’uscita su Causeway Road. Per questo sono stati divelti i pali di un campo di football e questa mossa ha consentito alle forze dell’ordine di allontanare centinaia di persone dal parco stesso. 

Tensione ad Hong Kong

Non accenna a diminuire, dunque, il clima di tensione che si respira in città e non solo. Il tutto è nato diversi giorni fa quando alcuni manifestanti sono scesi in campo per protestare contro l’emendamento alla legge sull’estradizione. In realtà questa decisione è sembrata essere la goccia che ha fatto traboccare un vero già saturo e ricco di attrito tra Hong Kong e Pechino. Al centro delle discussioni, di fatto, l’avvicinarsi della data in cui l’autonomia di Hong Kong dalla Cina, negoziata dal Regno Unito nel 1997, si concluderà ufficialmente. Una data, quella del 2047, che sembra lontana ma che già oggi inizia a farsi sentire. Perché in quella circostanza Hong Kong cesserà di avere standard politici, economici e istituzionali diversi e autonomi rispetto al resto della Cina e questo metterà fine alla sua autonomia rispetto a Pechino.

Gli scontri del 2004

Quanto sta accadendo in questi giorni ricorda quando, nel 2004, ci furono violente proteste durate quasi tre mesi per la decisione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo di Pechino di riformare il sistema elettorale di Hong Kong. Una riforma che era stata vista come una misura restrittiva dell’autonomia della regione visto che prevedeva una preselezione dei candidati alla leadership di Hong Kong da parte del Partito Comunista Cinese. Le proteste in strada non sono dunque una novità ed è anzi lo strumento più utilizzato dalla cittadinanza per far valere i propri diritti.

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