ROMA – La necessità di assegnare la scorta a Liliana Segre, simbolo e memoria degli orrori dell’Olocausto, dimostra che esiste un problema concreto. E che non si tratta di espedienti retorici. Sergio Mattarella interviene sulle minacce che hanno colpito la senatrice a vita tanto da richiedere la protezione dello Stato. Mettendo in evidenza una realtà sociale che, soprattutto su web, è sempre più incline all’odio. “Se è necessario a una signora anziana che non ha mai fatto male alcuno ma che il male lo ha subito da bambina in modo crudele come Liliana Segre di avere una scorta, vuol dire che questi interrogativi dei bambini, che chiedono solidarietà invece di odio, non sono astratti o retorici ma molto concreti” dice il capo dello Stato. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. L’inquilino del Colle guarda ai bambini e al loro ‘modo’ di vedere il futuro: “I bambini chiedono solidarietà contro intolleranza, l’odio e la contrapposizione. Il mondo cambia con un ritmo sconvolgente, ma una cosa rimane costante, e cioè la condizione umana, la convivenza e il senso di responsabilità”.
(LaPresse)