Ex Ilva, Landini: “Nazionalizzare? La quota pubblica sarebbe utile”

Le parole del segretario generale della Cgil

Foto Donato Fasano - LaPresse in foto Maurizio Landini

MILANO – Sarebbe “utile” se nella proprietà della ex Ilva “ci fosse anche una presenza pubblica” con Cdp o altri fondi. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine di un evento organizzato a Milano da Huffington Post. A chi gli chiede sull’ipotesi nazionalizzazione, infatti, Landini risponde che “bisognerebbe ridare un senso alle parole. Qui ogni giorno ce ne s’inventa una. Io starei molto con i piedi per terra. Quello che stiamo dicendo è che oggi c’è un accordo che va fatto rispettare”.

Il leader sindacale sottolinea che come Cgil “noi troveremmo utile che dentro a questa società ci fosse anche una presenza pubblica. Era una delle cose che si stava discutendo da tempo. Il governo decida con quale strumento esserci: se Cdp o un altro fondo, così come succede nel resto d’Europa e del mondo. Avere una presenza, poi deciderà il governo di quanto, e dentro a questa azienda avrebbe un doppio significato: da un lato togliere qualsiasi alibi ad Arcelor Mittal, che dice che c’è un clima ostile verso l’industria, dall’altro quello di controllare che seriamente gli investimenti, l’ambientalizzazione, vengano fatti sotto ogni punto di vista”. “Questo sarebbe anche un modo per ricostruire un rapporto tra la città, i cittadini e il lavoro, che si è rotto”, conclude Landini.

(LaPresse)

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