Caso Open, indagine sul bancomat di Lotti e la villa di Renzi. L’ex premier attacca i magistrati: “Un’invasione di campo”

Il fiorentino: "Dispiace che si facciano perquisizioni all'alba a chi non c'entra niente"

Foto Marco Alpozzi - LaPresse in foto Matteo Renzi

FIRENZE – “Ho criticato l’invasione di campo di due magistrati nella sfera politica e la risposta è la diffusione di miei documenti privati. Una cosa da mettere i brividi”: l’ex premier Matteo Renzi attacca i giudici, colpevoli ai suoi occhi di aver dato il via all’inchiesta sulla fondazione Open.

Due indagini proseguono parallele. Una riguarda la villa di Renzi, che sarebbe stata acquistata con i soldi ricavati da un prestito di 700mila euro. L’altra riguarda la gestione dei soldi che confluivano nelle casse della fondazione e la disponibilità di alcuni componenti del consiglio di amministrazione, come Luca Lotti.

Renzi ai magistrati: “Un invasione di campo. Guadagno molto bene, non ho nulla da nascondere”

L’ex premier alza la voce e attacca direttamente i magistrati. Dopo il caso delle informazioni passate al broker Bolengo e la condanna ai genitori per bancarotta fraudolenta, ora è l’indagine sulla fondazione Open a far arrabbiare Renzi. “Ho criticato l’invasione di campo di due magistrati – dichiara l’ex segretario del Pd – tuttavia non ho nulla da nascondere. La mia casa, le mie auto, la mia Vespa: tutto è perfettamente regolare”. Un vero e proprio crimine di ‘lesa maestà’, stando alle sue parole, quello che avrebbe subito. “Dispiace che si facciano perquisizioni all’alba a chi non c’entra niente, nemmeno indagato. Sulla decisione che Open sia un partito e non una fondazione: se fondare un partito è una decisione della magistratura e non della politica siamo di fronte a una ferita della democrazia” ha concluso il fiorentino.

Open, la doppia indagine sulla villa di Renzi e il bancomat di Luca Lotti.

Un prestito da 700mila euro, che poi sarebbe stato restituito, per comprarsi la villa: Renzi avrebbe ricevuto quei soldi da Riccardo Maestrelli. Nominato nel maggio 2015 al cda della Cassa depositi e prestiti, insieme alla madre Anna Picchioni avrebbe finanziato l’acquisto della magione. L’apertura del fascicolo è partita dalla segnalazione dell’Ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia per alcune operazioni della Cassa di risparmio di Firenze. L’altra indagine riguarda invece Luca Lotti. L’attenzione della procura di Firenze per la fondazione Open, istituita per sostenere le iniziative politiche di Renzi, è per il sospetto che non venissero rispettate le leggi sui finanziamenti ai partiti. Nel mirino la gestione dei fondi e la disponibilità ad alcuni membri del cda, come Luca Lotti, ex ministro dello Sport.

L’ex segretario del Pd non ‘gradisce’ le indagini: “Mi dispiaccionoOpen, indagine sul bancomat di Lotti e la Villa di Renzi. L’ex premier attacca i magistrati: “Un’invasione di campo” queste perquisizioni”. Le indagini sulla villa da 700mila euro partite dall’Antiriciclaggio della Banca D’Italia

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome