Reggio Emilia, 15 mar. (LaPresse) – Il sospetto andirivieni registrato nelle immediate vicinanze della scuola del paese non è passato inosservato ad alcuni cittadini che l’hanno segnalato ai carabinieri di Casalgrande (Reggio Emilia) che, proprio grazie alla collaborazione offerta dai cittadini, hanno predisposto i dovuti servizi culminati con il fermo e controllo di quattro giovanissimi studenti, tra cui un minorenne, trovati in possesso di circa mezzo etto di sostanze stupefacenti e il classico kit per lo spaccio (bustine per il confezionamento e bilancino per la pesatura). Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostane stupefacenti, i militari dell’Arma hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e a quella presso il Tribunale per i minorenni un 20enne, e due 18enni modenesi ed un 17enne reggiano.
Partendo proprio dalle segnalazione dei cittadini, che riferivano di aver rilevato nelle ultime settimane movimenti sospetti nei parcheggi vicino alla scuola del paese, i carabinieri della stazione di Casalgrande intensificavano l’attività di pattugliamento culminata, l’altra sera, con il controllo di un’auto con a bordo 4 ragazzi in sosta nei pressi della scuola. Durante le procedure di identificazione i carabinieri avvertivano nell’abitacolo di una macchina un forte odore di ‘erba’ che congiunto alla preoccupazione trapelata dai quattro ragazzi induceva i militari ad approfondire i controlli attraverso un’ispezione del veicolo che portava a scoprire all’interno uno zaino contenente alcuni barattoli in vetro con dentro 40 grammi di marjuana, bustine di cellophane vuote di diverse dimensioni, un bilancino di precisione e quattro trita marjuana.
In disponibilità del 19enne e del 20enne modenesi i militari rinvenivano la somma di 110 euro che è stata sequestrata in quanto ritenuta provento dello spaccio. Ai quattro studenti, condotti in caserma, i carabinieri hanno anche proceduto al sequestro dei rispettivi cellulari per le ulteriori indagini tecniche al fine di stabilire se gli smartphone in loro possesso erano il tramite per l’attività illecita a loro contestata. Dopo le formalità di rito il minore veniva affidato ai genitori esercenti la patria potestà mentre i tre maggiorenni venivano rilasciati. Sono tutti accusati di concorso in detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.