Il Mes passa alla Camera, maggioranza in bilico in Senato. I dissidenti M5S verso la Lega

Si tratta di Francesco Urraro, Stefano Lucidi e Ugo Grassi

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

ROMA – La Camera con 291 sì e 222 no ha dato via libera alla risoluzione della maggioranza sulle modifiche al Mes. Il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle hanno trovato l’intesa sul dispositivo nella notte di ieri. La palla passa ora al Senato. Lì i numeri per la maggioranza dovrebbero essere risicati e i giallorossi rischiano. Anche se l’assenza di alcuni senatori dell’opposizioni abbassa la cosiddetta ‘linea di galleggiamento’. Ma i riflettori sono puntati sui senatori pentastellati dissidenti. Chi voterà no potrebbe poi lasciare il M5S.

Il Mes in Senato

Se il Mes sembra cosa fatta, anche in Senato difficilmente la maggioranza di governo andrà sotto, è la questione politica interna ai grillini a tenere banco. Diversi dissidenti, almeno tre, potrebbero votare no. Un atto propedeutico all’uscita dal partito. Si tratta di Francesco Urraro, Stefano Lucidi e Ugo Grassi. Ma nei palazzi del potere si vocifera che i dissidenti grillini potrebbero diventare di più.

I grillini vanno verso Salvini

Ma i ribelli, se lasceranno effettivamente il M5S, dove andranno? E’ possibile, in molti dicono sia probabile, che i senatori che voteranno no alla risoluzione su fondo Salva Stati andranno con la Lega di Matteo Salvini. Trattandosi di voci critiche che hanno mal digerito l’accordo con il Pd, andare all’opposizione e farlo con gli ex partner di governo sembra una strada naturale. La verità la conosceremo dopo il voto in Aula.

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