MILANO – “Non avrei potuto fare diversamente. Da tempo sono impegnata nel sociale e spesso mi è capitato di pronunciare frasi del tipo: ‘In questa terra dobbiamo scegliere da che parte stare da subito!’. Ecco, questa volta, ho capito che toccava a me”. Sono le parole, in un’intervista alla Gazzetta del Sud, di Cinzia Falcone, l’imprenditrice da cui è partita la denuncia che ha fatto scattare l’indagine (e poi l’arresto) della prefetta di Cosenza Paola Galeone.
Manager di Mendicino, Falcone guida una scuola d’inglese e presiede l’associazione ‘Animed’ impegnata nelle scuole contro la violenza di genere. “Passare dalle parole ai fatti non è semplice soprattutto quando ci si trova davanti a un prefetto della Repubblica – spiega Falcone -. Il giorno prima, però, avevo ascoltato l’intervista al procuratore Gratteri in cui invitava i calabresi a ribellarsi e questo ha determinato in me ulteriormente la volontà di dissentire e dire di no a una ingiusta richiesta”.
(LaPresse)