BAGHDAD – “Morte all’America”. Questo il grido ripetuto cantato a più riprese dalle migliaia di iracheni che hanno partecipato questa mattina al corteo funebre per il generale Soleimani. Per il luogotenente in Iraq di Abu Mehdi al-Mouhandis è swtato salutato da un lunghissimo corteo per il distretto di Kazimiya, dove sorge il santuario sciita. A Baghdad si è tenuto invece un funerale nazionale ufficiale alla presenza di diversi leader iracheni. Nelle stesse ore è stato ucciso un comandante del gruppo paramilitare iracheno filo-iraniano. Si tratta di Hashed Al Shaabi, ucciso nella notte da un nuovo raid aereo Usa.
Iran, Khamenei a Trump: “Preparate le bare”
La tensione resta altissima. Mentre il presidente Usa Donald Trump ribadisce di non volere la guerra ma di essere “pronti a qualunque risposta sia necessaria”, la guida suprema dell’Iran Khamenei minaccia: “Preparate le bare“. Il portavoce del generale delle Forze armate iraniane Shekarchi In afferma: “Gli americani dovrebbero sapere che la vendetta dell’Iran per l’assassinio del comandante del Quds Qassem Soleimani non sarà affrettata e decideremo dove e quando avverrà la schiacciante risposta“.
Il Pentagono teme cyberattacchi
Intanto il Dipartimento per la sicurezza nazionale statunitense mette in guardia dal rischio di un’ondata di cyber attacchi. Le reti informatiche americane sono un possibile obiettivo degli hacker di Teheran. Non solo quelle del governo federale, ha spiegato il responsabile per la cyber sicurezza Chris Krebs, spiegando che l’offensiva potrebbe essere su larga scala. Il Pentagono informa che circa 2800 soldati sono partiti alla volta del Medio Oriente per proteggere le sedi diplomatiche e gli interessi Usa.
La Cina: “Una non abusino della forza militare”
Se L’Ue chiede di non continuare nell’escalation, è la Cina ad intervenire nel merito della questione. Lo fa attraverso il ministro degli Esteri Wang Yi: “Gli Usa non devono abusare della loro forza militare. Non è la soluzione nelle relazioni internazionali“. Pechino inoltre sottolinea come l’attacco in Iraq abbia violato “le norme di base dei rapporti internazionali e aggraverà le tensioni e le turbolenze regionali“.