MILANO – “La firma della cosiddetta ‘fase uno’ del nuovo accordo commerciale bilaterale tra Usa e Cina è certamente un fatto positivo. Ma lo è soprattutto per Usa e Cina, non per l’Europa”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in un’intervista al Corriere della Sera. “Per la Ue – spiega Giansanti – occorre aspettare gli esiti della missione a Washington di questi giorni del commissario al commercio Phil Hogan”. Giansanti ricorda che “le importazioni agroalimentari della Cina dalla Ue sono pari a circa 130 miliardi di dollari l’anno.
Dopo la firma Usa-Cina, oltre il 30% del fabbisogno cinese sarà coperto con le maggiori importazioni dagli Usa. E l’Europa dovrà rivolgersi ad altri mercati per esportare”. Con i nuovi dazi statunitensi verso l’Europa l’Italia “rischia di perdere posizioni su un mercato, quello delle esportazioni alimentari verso gli Usa, che vale 4,5 miliardi di euro l’anno, il più importante fuori dall’Unione europea. Negli ultimi mesi del 2019 c’è stato un calo del 30%: a livello annuo potrebbe costare 70 milioni all’Italia”. Secondo il presidente di Confagricoltura non ci sono alternative “a un negoziato diretto supportando nel frattempo le filiere produttive colpite dai dazi: ogni alternativa sarebbe inconcludente e dannosa per i nostri agricoltori”.
(LaPresse)