ROMA – Il medico di Lampedusa ed europarlamentare Pietro Bartolo, l’europarlamentare ed ex consigliere comunale Pd di Milano Pierfrancesco Majorino e la neoconsigliera regionale e figura di riferimento per i progressisti Elly Schlein lanciano chiedono al governo di stracciare i decreti sicurezza voluti dal leader della Lega Matteo Salvini. Una proposta che difficilmente si può rifiutare ma che mette in grande difficoltà Nicola Zingaretti e il premier Giuseppe Conte.
L’appello
“Sull’immigrazione, in Italia e in Europa, c’è bisogno di una svolta“, spiegano i tre. “Ci si faccia carico di scelte più nette rispetto a quelle operate fin qui. Serve – proseguono – una nuova legge quadro su di una materia che fin qui è stata affrontata attraverso le lenti dell’insicurezza, della paura, della fragilità dei progetti di inclusione e integrazione. E serve una nuova legge sulla cittadinanza che cancelli l’odiosa differenza tra bambini che nascono e crescono in questo Paese e che devono essere sempre riconosciuti come italiani. La cancellazione dei decreti Salvini, il superamento della Bossi-Fini, il potenziamento dell’accoglienza diffusa, il rilancio di SPRAR, un grande piano nazionale per la piena integrazione, il sostegno al soccorso in mare, la nuova gestione dei flussi contro qualsiasi illegalità, l’annullamento del memorandum con la Libia in cui la situazione non garantisce il rispetto dei diritti fondamentali e la cancellazione di quella autentica vergogna costituita dai campi di detenzione: tutto ciò deve e può essere il cuore di una nuova pagina da scrivere immediatamente attraverso il nostro Paese. Un Paese che, ovviamente, non va lasciato solo“.
Zingaretti predica prudenza
Insomma, un proposta che il Pd non può ignorare. Tra l’altro, già rilanciata dalla Sardine a inizio gennaio. Sul tema dell’immigrazione i partiti di sinistra non posso retrocedere, così come difficilmente il Movimento 5 Stelle alleato dei dem può chiudere ancora una volta gli occhi. Ma la linea di questi mesi di governo giallorossi è stata di basso profilo. Il timore tra tutti i partner di governo è che riaccendere la discussione sul tema immigrazione restituisca fiato e argomenti a Salvini e al centrodestra tutto. Insomma, meglio glissare e parlare d’altro.
I timori di Conte
Conte, e il basso profilo del ministro dell’Interno Lamorgese lo conferma, sulla questione migranti è cauto. I decreti sicurezza portano anche la sua firma, un dietrofront totale lo metterebbe in difficoltà. In casa 5 Stelle il dibattito è acceso. Una fronda propende per l’abolizione, un’altra per continuare sulla linea del precedente governo con la Lega. Luigi Di Maio, da poco dimessosi, aspetta un solo passo falso del governo per ritornare all’attacco. Insomma, sul tema migranti nessuno può ignorare l’appello lanciato da Bartolo, Majorino e Schlein. Ma nessuno, compreso il Pd, vorrebbe affrontarlo adesso.