MILANO – Piazza Affari allunga la striscia di rialzi e aggiorna i nuovi massimi da maggio 2018. Il Ftse Mib si è spinto fino a 24.513 punti nell’intraday avvicinando i massimi del 7 maggio 2018 a 24.544 punti, che se superatiti proietterebbe l’indice ai top dal lontano ottobre 2009. In chiusura l’indice guida milanese ha segnato un +1,05% a 24.490 punti completando un poker di rialzi sostanziosi. Nelle prime 4 sedute di febbraio il balzo dell’indice è di oltre +5%.Sempre oggi Wall Street ha aggiornato i massimi storici. La spinta all’azionario arriva dall’annuncio della Cina sui dazi e dai forti numeri delle trimestrali bancarie. Il Ministero delle Finanze cinese ha fatto sapere che dimezzerà i dazi imposti su alcuni prodotti americani a partire dal prossimo 14 febbraio. Alcune tariffe saranno tagliate dal 10% al 5%, altre, applicate su altri beni importati dagli Stati Uniti, dal 5% al 2,5%.
Unicredit vola a Piazza Affari
A Piazza Affari primeggia Unicredit con +8,15% a 13,87 euro grazie a un trimestre oltre le attese. La banca ha chiuso il quarto trimestre del 2019 con una perdita netta di 835 milioni, a causa di poste straordinarie che hanno pesato sul risultato per 2,3 miliardi (al netto delle imposte). Il dato è comunque migliore delle attese degli analisti che avevano pronosticato un rosso di 1,14 miliardi. Unicredit ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,63 euro per azione, che verrà messo in pagamento ad aprile. “La principale sorpresa positiva riguarda il miglioramento della dividend policy attraverso un amento dal 40% al 50% del payout già nel 2020 e la possibilità di pagare un dividendo straordinario nel 2021/2022, ipotesi non contemplata nel piano”, commenta Equita Sim. Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit, ha ribadito la posizione della banca su possibili operazioni straordinarie, esclude fino a fine piano nel 2023.
Bene anche Bper
Bene anche Bper (+1,08%) che ha riportato una perdita trimestrale sotto le attese (143 mln vs 151 mln attesi). Tra le banche rally di oltre +4% per Banco Bpm tornata sopra i 2 euro in attesa dei conti in arrivo dopo la chiusura dei mercati.Reazione ballerina di FCA ai conti, con titolo salito fino a +3% per poi chiudere a +0,81%. FCA ha chiuso il 2019 con ebit adjusted a 6,7 miliardi di euro e margine al 6,2%, in linea con le attese del mercato. A fare da traino ai conti sono stati i risultati e margine record in Nord America.
Amplifon torna sui massimi storici
Da segnalare infine Amplifon (+2,17% a 27,46 euro) tornata sui massimi storici a seguito del collocamento del bond non convertibile di controvalore nominale pari a 350 milioni di euro con durata 7 anni. La cedola fissa annuale è stata dell’1,125% e il prezzo di emissione del 99,253% (prezzo di rimborso 100%). I proventi sono finalizzati al rifinanziamento dell’indebitamento esistente e per le generali attività ádell’azienda. “Crediamo che la nuova emissione sia principalmente dedicata al rifinanziamento del debito che si è ridotto per l’acquisizione di Gaes che è prevista nel 2020. Riteniamo che il principale vantaggio della nuova emissione è l’estensione del debito del gruppo, mentre noi stimiamo un impatto trascurabile sugli oneri finanziari netti del gruppo” affermano gli analisti di Banca Imi che confermano il rating Hold su Amplifon con prezzo obiettivo a 25 euro.
(AWE/Finanza.com)