ROMA – “Un’univoca convergenza di fonti probatorie ha portato ad accertare con assoluta evidenza come quell’evento traumatico che ha rappresentato la causa prima della patofenesi che si è rapidamente conclusa con la morte di Cucchi fosse stata una condotta violenta perpetrata ai suoi danni da appartenenti all’Arma dei carabinieri. E, specificatamente, da alcuni di loro che avevano partecipato al suo arresto e che erano stati presenti nella nota sala Spis”. Così la Corte d’Assise di Roma, nelle motivazioni della sentenza di condanna dei carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro a 12 anni per omicidio preterintenzionale. “E’ indiscutibile – si legge più avanti – che la reazione tenuta da D’Alessandro e Di Bernardo sia stata illecita e assolutamente ingiustificabile”.
(LaPresse)