Prescrizione, Conte rimprovera Renzi: “Ci dica cosa vuol fare”

Senza Iv tra i banchi di Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri dà l’ok alla prescrizione. E Conte richiama i renziani: “Mi dispiace per Italia Viva. Per una forza politica è sempre una sconfitta decidere deliberatamente di non sedersi a un tavolo”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Il Governo traballa: arriva la fumata bianca sulla prescrizione. Un piccolo supporto ad una struttura ormai al collasso che non riesce più a mantenersi sulle ginocchia. Basterebbe una picconata di Renzi e andrebbe giù tutto. Un’apocalisse per 5S, dem e Leu che cercano di aggrapparsi alle poltrone, ma il terreno frana sotto i piedi.

Fumata bianca, anzi grigia

Nella tarda serata di ieri dal comignolo di Palazzo Chigi è fuoriuscita la fumata bianca sulla prescrizione. Anzi più grigia che bianca, visto che tra i banchi erano assenti quelli di Iv, Teresa Bellanova e Elena Bonetti che avevano ricevuto dal loro ‘capo’ l’ordine di  non presentarsi al Cdm.

L’attacco di Renzi

Renzi ieri ha attaccato senza mezzi termini il Ministro della giustizia, Alfonso Bonafede: “Ci accusa di molestarlo, ma l’ex dj avrà mai letto il Codice penale? Lo sa che la molestia è un reato? Noi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due musi di tempo: se le case cambiano, bene, altrimenti ci vediamo in Senato”.  

Il monito di Conte

L’assenza di Iv è pesata, eccome, tanto che Conte, in conferenza stampa manda subito un monito all’alleato: “Mi dispiace per Italia Viva. Per una forza politica è sempre una sconfitta decidere deliberatamente di non sedersi a un tavolo”. E ha aggiunto: “Italia Viva ci dica cosa vuole fare, lo deve chiarire non solo a me ma anche al Paese. Se ci sarà una mozione di sfiducia al Ministro Bonafede, il sottoscritto, per assicurare credibilità alla politica, ne trarrà tutte le conseguenze”. Poi, dopo la strigliata come farebbe un buon padre di famiglia, arriva l’apertura: “Nei loro confronti c’è la massima disponibilità a confrontarci”. E dopo la carota tira fuori ancora il bastone: “Se un giocatore si ferma, se inizia a pensare a sé o addirittura a fare dei falli, noi la partita non la possiamo vincere”. Poi un’altra carota: “Chi può capire meglio di un ex premier, sempre sensibile alla stabilità, che ha lamentato in passato il fuoco amico e la dittatura della minoranza, chi più di lui deve dimostrare oggi questa sensibilità alle sfide che ci attendono? Iv per me ha pari dignità. Se andiamo a guardare le misure che ha fatto passare, queste sono ben superiori a quel 3% e altre forze più consistenti non si sono lamentate”.

La telefonata tra Conte e Mattarella

L’aria di crisi si fa pesante, tanto che Conte e Mattarella già guardano avanti. A possibili elezioni. Nella telefonata pare che i due abbiano condiviso la preoccupazione per la situazione attuale. Si sarebbero poi messi d’accordo per un ulteriore incontro da farsi oggi in caso di ulteriori nuove. Vedremo.

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