MILANO – Con il caldo anomalo e la mancanza di pioggia è già scattato l’allarme incendi. Mentre un numero crescente di regioni sta facendo i conti con la siccità nelle campagne con difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l’alimentazione degli animali. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’andamento climatico anomalo del 2020. Che si classifica fino ad ora come l’anno più caldo di sempre sul pianeta facendo registrare una temperatura sulla superficie della terra e degli oceani. Addirittura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo sulla base dei dati di gennaio del National Climatic Data Centre (Noaa), che rileva i dati dal 1880.
In Italia le persistenti condizioni di tempo secco, con temperature nettamente superiori alla media, oltre ad alcuni focolai registrati nei giorni scorsi in alcune zone del territorio dell’Emilia Romagna hanno indotto – sottolinea la Coldiretti – l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile a deliberare l’attivazione della fase di “attenzione” per il rischio incendi nei boschi nel pieno dell’inverno
(LaPresse)