ROMA – Nei tavoli di confronto della maggioranza “abbiamo messo a punto una serie di idee: io mi prendo ancora qualche giorno, solo qualche giorno, perché l’Italia non può attendere, per poi lanciare una cura da cavallo per il sistema”. Sono le parole di Giuseppe Conte per commentare, dopo il suo intervento in Senato, i vari incontri avuti, nelle ultime ore, con gli alleati. “Siamo in emergenza, e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno chiaramente per le responsabilità che si assume in base al ruolo che ha. Dobbiamo ragionare – ha proseguito il premier – come fossimo in emergenza, quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al meglio. Non possiamo essere fanalino di coda ci sono delle situazioni anche congiunturali. C’è l’emergenza coronavirus, ci sono le tensioni commerciali internazionali”. E a chi gli chiede se sia o meno il cado si effettuare “una verifica in parlamento”, risponde aggirando il tema: “Noi siamo concentrati” sull’azione di governo, i titoli dei giornali non mi appassionano. In questo momento siamo concentrati su una priorità che è far crescere l’Italia”.
Questione Renzi
Non bisogna dire ‘questo Renzi’: Il Premier ha bacchettato in maniera bonaria il cronista che lo aveva interrogato sui rapporti con il fiorentino. Una sorta di segnale per stemperare la tenzione: “Non è questo Renzi, è il senatore Matteo Renzi, leader di un partito di maggioranza, Italia Viva”.
Ue
“Il Parlamento – ha proseguito il presidente del Consiglio – non esiterebbe a bocciare un bilancio Ue inadeguato sulla svolta verde e sugli altri temi all’ordine del giorno. L’Italia è perfettamente consapevole di essere parte della casa comune europea ma non siamo disposti ad accettare in nome di una rapida conclusione del negoziato un bilancio insufficiente per le esigenze dei nostri cittadini. Sarebbe una sconfitta non tanto contabile – ha chiarito Conte -, ma politica.”
UC