MILANO – La prima risposta dei soci di Ubi Banca alla proposta di matrimonio di Intesa Sanpaolo è un sonoro: ‘no grazie’. L’offerta di Ca’ de Sass è “ostile, non concordata, non coerente con i valori impliciti di Ubi e dunque inaccattabile”. Un rifiuto netto, che però viene solo da una parte degli azionisti dell’istituto bergamasco, ovvero dai soci riuniti nel patto di consultazione Car che rappresenta il 17,8% del capitale di Ubi.
Il numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina resta convinto della strada intrapresa: “Credo che gli azionisti di Ubi seguiranno la nostra proposta”, spiega ai microfoni di Bloomberg Tv. E ribadisce: “Ci sono zero possibilità di alzare il prezzo dell’offerta”.
Il giudizio del patto di sindacato di Ubi Banca riunito a Bergamo è espresso “all’unanimità”
Gli azionisti di Ubi Banca riuniti nel Car ritengono “di dover tutelare” il loro investimento “e la banca con i suoi territori di riferimento e si sono impegnati in un progetto di medio e lungo periodo”. I soci sono molto soddisfatti dell’istituto bergamasco e considerano Ubi “una banca sana, stabile, redditizia, ben gestita per competenze, risorse umane, competitiva e riconosciuta sul mercato di riferimento”. Insomma, una “realtà centrale per il sistema socio-economico del Paese”.
Che i soci del patto siano molto ben radicati con il territorio bergamasco lo dimostrano anche i cognomi delle famiglie che lo compongono. Oltre a Fondazione Crc (5,908%) e Fondazione Banca del Monte di Lombardia (3,95%), fanno parte del patto Polifin e famiglia Bosatelli (2,85%), Next Investment (famiglia Bombassei, 1,005%), P4p Int e famiglia Pilenga (1,001%), Radici Group e famiglia Gianni Radici (1,047%), Scame e famiglia Andreoletti (1,011%) e Upifra (famiglia Beretta). Dopo il Car resta comunque da vedere come reagiranno gli altri due patti dell’istituto bergamasco: il Sindacato azionisti e il Patto dei Mille.
Intesa Sanpaolo resta fortemente ancorata alla propria decisione
Il ceo Messina ribadisce: “Sono molto positivo e credo che gli azionisti di Ubi decideranno di aderire alla nostra offerta”. Precisando che ci sono “zero possibilità” che il prezzo dell’Ops possa essere alzato, sottolinea: “Non voglio parlare degli investitori di Ubi perchè è questa è una operazione proposta al mercato. Questa transazione è completamente ‘market oriented'”.
Il manager ricorda che Intesa ha dimostrato “di avere la leadership anche nel saper sorprendere l’Europa con questa operazione”. L’obiettivo dell’a.d. è quello di “creare un competitor di dimensioni tali da competere con i grandi player bancari anche di Usa e Cina, oltre che a livello europeo”. (AWE/LaPresse)