MILANO – Crollo record per i prezzi del petrolio, che precipitano di oltre il 30% dopo lo shock di Vienna di venerdì scorso. Schiaffo della Russia all’Arabia Saudita, con la proposta dell’Opec di tagliare l’offerta di ulteriori 1,5 milioni di barili al giorno, a partire da aprile fino alla fine dell’anno, rifiutata da Mosca. Il quadro è peggiorato con l’annuncio dell’Arabia Saudita relativo alla decisione di varare sconti massicci ai prezzi di vendita ufficiali del proprio petrolio, al fine di rendere le proprie esportazioni più competitive.
Non solo: secondo alcune fonti riportate da Reuters, la nazione sarebbe pronta ad aumentare la propria offerta oltre la soglia dei 10 milioni di barili. E così i prezzi del petrolio Wti scambiati a New York sono crollati di oltre -33,16% scivolando al minimo intraday di 27,34 dollari al barile, mentre il Brent è capitolato di oltre il 30% a 31,54 dollari al barile.
(LaPresse)