ROMA – Gli effetti del Coronavirus sull’Italia dipingono un’immagine a dir poco surreale del Paese, mentre le tensioni nelle fabbriche aumentano sempre di più.
Coronavirus, alta tensione nelle fabbriche: gli operai chiedono lo stop
All’indomani del provvedimento emanato dal governo secondo il quale a partire da oggi resteranno chiuse tutte le attività commerciali, esclusi gli alimentari, montano invece le proteste all’interno delle fabbriche. Il Dpcm sul Coronavirus non obbliga infatti la chiusura di molte attività produttive, ma gli operai non ci stanno. La Fiom Cgil del Piemonte informa che nelle provincie di Asti, Vercelli e Cuneo sono in corso fermate e scioperi nelle fabbriche con adesioni altissime. Lo stop riguarda anche il Bresciano e La Spezia, dove è in atto uno sciopero di 8 ore dopo che un lavoratore è risultato positivo.
“Nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende“, dice la segretaria generale della Fiom Cgil Piemonte De Martino.
Quasi 9000 contagi in Lombardia, Torino deserta
Continuano a salire intanto i numeri del contagio in Lombardia. In totale sono 8725 i casi positivi di Coronavirus nella Regione, 1445 casi in più rispetto a ieri. Il numero dei vittime tocca quota 744, 127 in più di ieri.
E sono immagini che non ci saremmo mai aspettati di vedere quelle che arrivano da Torino. La città, tra le più colpite dal contagio da Coronavirus, appare del tutto deserta. Pochissime le auto che circolano in strada, rarissimi i passanti. Autobus, tram e stazioni della metropolitana vuoti, e sotto i portici sono scomparsi anche i clochard.
Ci si interroga in queste ore sulle restrizioni consigliate dal Governo. Fonti del Viminale e la stessa Protezione Civile precisano che non esiste un vero e proprio “divieto di passeggiata”. Si può uscire di casa per prendere una boccata d’aria, per acquistare le sigarette, per fare una passeggiata con il cane: azioni che non sono passibili di sanzione. Fermo restando il forte invito a restare a casa.
Il primo ministro del Canada Trudeau e sua moglie in autoisolamento
Intanto, anche il primo ministro canadese Justin Trudeau si è messo in autoisolamento come misura di prevenzione per evitare il contagio da Covid-19. È quanto riferisce l’ufficio del premier in una nota, secondo cui la misura si è resa necessaria dopo che la moglie di Trudeau, Sophie Gregoire, ha iniziato a manifestare lievi sintomi influenzali dopo essere tornata in Canada dal Regno Unito. Entrambi sono attualmente in isolamento nella loro abitazione in attesa dei risultati dei test.