TORINO – La drammatica emergenza coronavirus, per il mondo dello sport, non è solo più una questione di rinvii, cancellazioni o riprogrammazioni dei calendari. Ormai a fare i conti con il Covid-9 sono i giocatori. In Serie A sono stati registrati casi all’interno di Juventus, Fiorentina e Sampdoria.
In Liga al momento il club colpito è il Valencia
Il club blanquinegro ha comunicato che sono stati rilevati in tutto cinque casi di positività tra giocatori e tecnici della prima squadra. Uno di questi è Ezequiel Garay, che ha scelto i social per rendere pubblica la notizia del suo contagio. L’argentino era fermo dall’attività per la rottura del legamento crociato. Il Valencia non ha reso noto l’identità dei positivi ma ci ha pensato la stampa spagnola. Gli altri sono il centrale Eliaquim Mangala, il terzino José Gaya, il membro dello staff medico Juan Aliaga e il team manager Paco Camarasa. “Tutti sono nelle loro case in buona salute e in isolamento”, ha assicurato il Valencia, formazione che recentemente ha affrontato l’Atalanta negli ottavi di Champions League.
E l’annuncio dei casi ha fatto subito suonare il campanello d’allarme in casa dei bergamaschi. “A seguito della positività di più tesserati del Valencia, il club orobico ha comunica “che sono stati confermati la forma dell’isolamento domiciliare e il rispetto delle norme igieniche come da indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, prassi già messa in atto dal club sin dal rientro dalla trasferta di Valencia”.
Annullata, dunque, la ripresa degli allenamenti che inizialmente era prevista per lunedi’ 16 e successivamente rinviata a mercoledì 18. La ‘quarantena’ dei nerazzurri verrà prolungata fino al 24. E oggi all’elenco delle squadre di Serie A che hanno deciso di fermare precauzionalmente le attività, posticipando la ripresa, si sono aggiunte Roma e Lecce. Favorevole allo stop degli allenamenti, peraltro invocato dall’Aic – che in un duro comunicato ha accusato alcuni club di comportamenti irresponsabili e di “vivere su Marte” – è il ct della Nazionale Roberto Mancini.
“I giocatori ora si riposeranno un po’. Per un professionista è difficile stare fermo per più di due giorni, ma hanno tapis roulant e biciclette, si alleneranno così in questo momento”, ha dichiarato intervenendo a ’90 minuto’. “Come si può gestire in questo modo il gruppo? Penso che qualsiasi allenatore la pensa allo stesso modo: bisogna lasciare i giocatori a casa e dare loro dei programmi personalizzati. Possono allenarsi da soli, sono dei professionisti e sanno cosa fare. C’è insicurezza al momento, c’è voglia di tornare alla vita normale ma serve pazienza, il momento è delicato e bisogna aspettare”.
Sulla stessa frequenza è sintonizzato il presidente della Figc Gabriele Gravina
“Se il campionato dovesse riprendere a inizio maggio io lascerei perdere la questione allenamenti, per il momento. Lasciamo stare ragazzi a casa, devono recuperare energie fisiche e mentali”, ha spiegato a SportMediaset. E mentre nel mondo del pallone, tra club e giocatori, si moltiplicano gli appelli per seguire le indicazioni del Governo, la Figc ha avviato la campagna di comunicazione #leregoledelgioco, che attraverso gli azzurri e le azzurre vuole contribuire a sensibilizzare i cittadini.
Una social activation in cui molti protagonisti del pallone – dalla ct Bertolini a Bonucci, da Chiesa a Immobile – scenderanno in campo per affrontare una partita diversa dalle altre, attraverso 11 regole del gioco. Ciascun protagonista della campagna realizzerà una storia e un breve video in cui racconterà la propria regola e inviterà il pubblico a condividere il messaggio e ad interagire con l’hashtag ufficiale della campagna.
Si parte con la regola del ct Mancini
“Il nuovo schema della Nazionale è l’1-1-1”: per combattere la diffusione del coronavirus manteniamo almeno un metro di distanza l’uno dall’altro”. La campagna, inoltre, ha l’obiettivo di sostenere le strutture sanitarie in prima linea in questa emergenza invitando tutti gli italiani a devolvere; al riguardo, la Federcalcio ha deciso di donare un contributo di 100mila euro allo Spallanzani di Roma. (LaPresse)