Di Maio: “Chiediamo il sostegno della Bce per spendere quel che serve”

Le dichiarazioni del ministro degli Esteri

Foto Domenico Stinellis / AP foto Luigi Di Maio

ROMA “L’Italia chiede di poter spendere tutto quello che serve, per aiutare i nostri disoccupati, i nostri studenti, i nostri anziani, i nostri imprenditori, i nostri lavoratori. Per farlo abbiamo bisogno del sostegno della Banca centrale europea e abbiamo bisogno in questo momento di condividere i rischi a livello europeo, per poi condividere le opportunità insieme. Quella che stiamo attraversando è una crisi sanitaria ed economica, che metterà a dura prova le nostre imprese, e non vogliamo che ci siano dei limiti a livello europeo che non ci permettano di aiutare la nostra gente. Il tema è farci trovare pronti o farci trovare ancora una volta in ritardo, perché questo non possiamo permettercelo. Anche perché l’Italia non ha colpe, questa è una pandemia”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista a Fanpage.

Il Mes non funziona

Prosegue il ministro: “La nostra generazione sfortunatamente ha già pagato lo scotto di una crisi, 10 anni fa. Ma cosa abbiamo imparato da quella situazione? Non si supera una crisi con l’austerità, ma investendo e spendendo. Il Mes già non ha funzionato in Grecia, figuriamoci adesso. E poi il Mes è il modo per dire ai Paesi vi diamo uno strumento, ma ve la vedete da soli. Noi invece stiamo proponendo agli Stati europei di condividere i rischi adesso, per condividere in futuro le opportunità”.

La riapertura sarà concordata con la comunità scientifica

“Sarà la comunità scientifica a dirci quando riaprire, del tutto o in parte. C’è un comitato scientifico che dirà al governo quando potremo tornare alla normalità. Quello che posso dire è che quanto più saremo responsabili, stando a casa, prima riapriremo. Se invece continueremo a fare i furbi – i dati del ministero dell’Interno sulle denunce lo dimostrano – allungheremo i tempi della chiusura, che ovviamente ha anche un impatto economico. Noi dobbiamo sentirci responsabili non solo per i medici e per i malati nelle terapie intensive, ma anche per la situazione economica. Ma non saremo noi politici a dire ‘apriamo’ o ‘chiudiamo’, dovranno essere gli scienziati”, ha detto Luigi Di Maio.

(LaPresse)

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