Coronavirus, anche il Miur si affida a una task force: 18 esperti per ripartire a settembre

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi in foto Lucia Azzolina

ROMA – Anche il Miur si affida a una task force di esperti (in tutto 18) per programmare e gestire la riapertura delle scuole dopo lo stop per il Coronavirus. Un’altra squadra che si aggiunge a quelle già esistenti e di cui si sono dotati non solo il governo ma altri ministeri (come l’Innovazione che vanta 74 tecnici) per un totale di 450 esperti, parsi sul territorio, impegnati per far ripartire il Paese.

Dando ormai per assodato che tutti gli istituti di ogni ordine e grado non riapriranno prima della pausa estiva, il ministro Lucia Azzolina ha deciso di mettere in campo un team che dovrà fornire al dicastero non solo idee e proposte per la scuola, con riferimento all’emergenza sanitaria in atto, ma anche guardando al miglioramento del sistema di Istruzione nazionale.

Un vero e proprio ‘piano per il mondo dell’Istruzione’, ha spiegato Azzolina, per rispondere “rapidamente a tutti i dubbi e le istanze che ci stanno arrivando, in particolare dalle famiglie. Come Paese abbiamo fatto sforzi importanti in queste settimane per rispondere all’emergenza sanitaria, grandi sacrifici che non possono essere vanificati”. Si guarda quindi a settembre e per far questo si sono stati scelti “profili che vengono dal mondo della scuola, del digitale, della ricerca, della sanità, dagli atenei e che saranno di supporto”.

I campi d’azione su cui il Comitato si concentrerà andranno dalle modalità d’avvio del prossimo anno scolastico – tenendo conto della situazione di emergenza epidemiologica attualmente esistente all’edilizia scolastica, con riferimento anche a nuove soluzioni in tema di logistica – alla formazione iniziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla previsione di nuovi modelli di formazione e selezione.

Sul tavolo ancora l’innovazione digitale, non è infatti detto che gli alunni torneranno sui banchi di scuola già il prossimo autunno, per questo vanno rafforzate, oltre che pianificate, nuove metodologie di didattica a distanza. Un capitolo a parte sarà dedicato ad asili nido e scuola dell’infazia, dove i modelli educativi, che si fondano soprattutto sul contatto sociale, dovranno essere necessariamente modificati per una platea difficile da gestire.

La task force, che sarà in carica a titolo gratuito e fino al 31 luglio e che si riunirà per la prima volta in settimana, coinvolgerà con apposite audizioni, professionalità interne all’Amministrazione, Enti di ricerca, Università, Associazioni di categoria, il Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche e il Forum nazionale delle Associazioni dei genitori della scuola (Fonags), nonché i rappresentanti delle Consulte studentesche. Diretto anche confronto con la Conferenza Stato-Regioni, con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, con l’Unione delle Province d’Italia.

La task force del Miur raccoglie però subito le prime critiche

“Pensare di progettare la riapertura della scuola senza partire dai Comuni, ovvero da chi organizza la vita della scuola nelle comunità dei cittadini, ci sembra miope e dannoso” attacca Cristina Giachi, responsabile Scuola dell’Anci e vicesindaca di Firenze. “Con la composizione di questa commissione – prosegue – il Ministero mostra di non avere consapevolezza del ruolo e dell’impatto della scuola nella vita delle comunità civiche”.

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