LUCCA – Quando l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca, giovedì notte attorno alle 23.30, i giovani genitori hanno raccontato che la piccola aveva difficoltà a respirare mentre era nel proprio lettino. In realtà la neonata di soli 40 giorni era già in coma per arresto respiratorio. Aveva assunto cocaina e metadone, e per questo sua madre ora risulta indagata.
Le indagini
Le indagini della squadra mobile della questura di Lucca sono scattate quando, dai primi riscontri sulla bambina, i medici non hanno individuato alcuna possibile causa per lo stato di coma in cui era piombata la neonata. Nessuna ipotesi di causa naturale, nessun segno evidente di trauma.
Così, disposte le analisi sulle urine della neonata alla ricerca di eventuali sostanze stupefacenti, è stata fatta la scoperta. La bimba aveva un livello di metadone di 16 volte superiore la quantità prevista per essere considerati positivi. 1.644 nano grammi per millilitro (il dato della positività è quando si superano i 100). Le analisi mettono però in rilievo anche la presenza di cocaina nel corpo della neonata: 74 nanogrammi per millilitro (il tasso di positività, anche in questo caso, è quando si superano il livello di 100 ng/ml).
Metadone e cocaina nelle urine della piccola
Per gli agenti della polizia di Lucca è parso quindi evidente che, a fronte di un dato così elevato, alla neonata sia stato somministrato metadone. Probabilmente lo ha assunto dal biberon, visto che gli accertamenti degli agenti hanno permesso di appurare che la mamma non allattava la bambina. Sulla base degli elementi investigativi è stata quindi indagata la mamma della neonata. La squadra mobile sta ancora raccogliendo elementi per ricostruire la dinamica dei fatti, quindi al momento il Pm che ha disposto le indagini, la dottoressa Laura Guidotti, non ha ancora formulato un’ipotesi precisa di reato. Entrambi i genitori risiedono a Lucca.
La piccola di 40 giorni, sottoposta alle cure dell’ospedale di Pisa, ora sta meglio, non è più intubata ed è tornata a respirare da sola. Nei prossimi giorni però i medici la sottoporranno ad ulteriori analisi per accertamenti neurologici.
(LaPresse/di Marco Pomella)