ROMA – “Ciò che lei ha detto sull’analisi economica è ampiamente condivisibile, il punto di partenza per noi è questo: nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, perché andrebbe ricoverato. Noi chiediamo perché il lockdown italiano è diverso da quello francese o tedesco? Perché non ci facciamo carico di una riapertura graduale? Il coronavirus è un nemico vigliacco, ma noi quando diciamo di ripartire pensiamo di onorare chi è caduto a Bergamo”. Così il leader di Iv Matteo Renzi intervenendo in aula al Senato dopo l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il suo intervento signor presidente del Consiglio esige risposte di verità. La politica ha il compito di dire parole di sicurezza e di forza. gli italiani per l’emergenza sanitaria sono in uno stato che ricorda gli arresti domiciliari. Non ne usciamo con un paternalismo populista o una visione priva di politica. La guardo negli occhi presidente. Noi glielo diciamo in faccia. Nella fase due della politica non basta giocare sulla paura, c’è una ricostruzione da fare che è devastante e che richiede la politica. Siamo a un bivio. Io vorrei che lei desse un occhio in più ai dati sull’occupoazione e uno in meno ai sondaggi. Se ci vorrà al suo fianco a condizione di fare le cose che servono agli italiani, se sceglierà il crinale populista che dice alla gente quello che vuole sentire noi non saremo al suo fianco”.
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Renzi a Conte: “Nessuno vuole riaprire tutto, ma c’è bisogno di gradualità”
"Ciò che lei ha detto sull'analisi economica è ampiamente condivisibile, il punto di partenza per noi è questo: nessuno le ha chiesto di riaprire tutto, perché andrebbe ricoverato".