PECHINO – I parchi e i musei di Pechino, in Cina inclusa la Città Proibita, sono stati riaperti al pubblico dopo essere stati chiusi per mesi a causa della pandemia da coronavirus. La Città Proibita, antica dimora degli imperatori cinesi, è aperta a soli 5mila visitatori al giorno, in calo da 80mila. E i parchi permetto ingressi al 30% della capacità normale. Le visite di gruppo su larga scala rimangono in sospeso e i visitatori devono prenotare i biglietti in anticipo online, secondo Gao Dawei, vicedirettore del Beijing Gardening and Greening Bureau. Le foto sui social media mostrano i visitatori della Città Proibita indossare mascherine ed essere scortati dalla polizia lungo percorsi designati. Pechino ieri ha abbassato il livello di risposta di emergenza al virus dal primo al secondo livello, ma i controlli di temperatura e il distanziamento sociale rimangono in vigore.
Le prossime tappe
La riapertura arriva all’inizio della festività di cinque giorni del 1 maggio e in anticipo rispetto alla riunione del National People’s Congress, l’ Assemblea nazionale del popolo cinese, riprogrammata per il 22 maggio. Le sessioni sono state ritardate dall’inizio di marzo. Gli incontri annuali di due settimane sono pieni di cerimoniali. Non è ancora chiaro se i circa 3mila delegati si riuniranno a Pechino, o se le sessioni si terranno praticamente attraverso videoconferenza. La Cina ha riportato 12 nuovi casi di coronavirus, sei dei quali importati dall’estero e nessuna nuovo decesso per il 16esimo giorno. Nel Paese sono state registrate 4.633 morti e circa 83mila casi, principalmente nella città di Wuhan. In tutto il paese, 599 pazienti rimangono in cura per il virus. Poco meno di mille persone sono sotto osservazione medica.
LaPresse
Coronavirus, a Pechino riaprono i parchi, i musei e la Città Proibita
I parchi e i musei di Pechino, in Cina inclusa la Città Proibita, sono stati riaperti al pubblico dopo essere stati chiusi per mesi a causa della pandemia da coronavirus.
