Coronavirus, Trump accusa la Cina: “Ha eliminato le prove”

Parte l’offensiva di Donald Trump contro la Cina sulla pandemia. Secondo il segretario di Sato americano, Mike Pompeo il coronavirus avrebbe avuto origine in un laboratorio cinese, accuse che il Paese asiatico non accetta e snentisce

ROMA – Trump accusa la Cina. Il presidente americano, infatti, è un assiduo sostenitore della teoria secondo cui il coronavirus sarebbe nato in un laboratorio cinese. Un’accusa lanciata per bocca del segretario di Sato americano, Mike Pompeo in una intervista. La Cina ha risposto definendo le tesi americane “pazze”. Ma Trump non demorde, mentre l’intelligence si mantiene cauta e la scienza non si esprime più di tanto.

La tesi

Ma un documento interno dell’Homeland Security in mano all’Associated Press sostiene che “Pechino ha nascosto la gravità della crisi per accumulare materiale medico e prepararsi all’emergenza. Così hanno stoccato tutto quello che era necessario senza però dare l’allarme all’esterno.

Altro dossier

Ma non è tutto. Infatti esisterebbe anche un altro rapporto che viene citato dal quotidiano australiano Daily Telegraph. Si tratterebbe di un dossier di una quindicina di pagine redatte dagli 007 del patto «Five Eyes», formato da Australia, Usa, Gran Bretagna, Nuova Zelanda e Canada in cui ci sarebbero evidenziati alcuni punti fondamentali in merito gestione della crisi da parte della Cina.

Le accuse
I cinesi hanno eliminato/distrutto prove sul Covid; hanno imposto la censura e silenziato testimoni scomodi, come ad esempio alcuni blogger indipendenti che avrebbero voluto informare su cosa stesse accadendo a Huhan hanno tentato di raccontare cosa stava succedendo o la scomparsa della ricercatrice Huang Yan Ling; Pechino non ha fornito elementi utili per realizzare il vaccino; C’è stata in passato una stretta collaborazione tra centri australiani e quello di Wuhan così come con francesi e americani; sull’origine dell’epidemia i servizi alleati sono in disaccordo se sia nata nel laboratorio o nel mercato.

La smentita

La direzione sotto la quale operano le diverse agenzie di intelligence Usa, lo scorso 30 aprile ha ‘sentenziato’ pubblicamente e in maniera succinta che: “il virus non è stato creato dall’uomo e neppure manipolato, indaghiamo con rigore per capire se possa esserci stato un incidente nel laboratorio di Wuhan”. Inoltre fonti dello spionaggio affermano che ci sarebbero stati errori “durante studi medici” ma non decisivi e pare ci siano anche intercettazioni di funzionari cinesi sul centro ricerche dalle quali “si potrebbero ricavare dettagli a sostegno di manovre segrete”.

LaPresse

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