Ucciso dai botti, arrestato il fratello

Il 20enne ai domiciliari: risponde di omicidio colposo e detenzione di materiale esplosivo. La vittima fu investita dalla deflagrazione di un cumulo di “fuochi” durante i festeggiamenti per il nuovo anno al Parco Primavera di Tuoro

CASERTA – Un arresto per la tragedia di Capodanno al Parco Primavera di Tuoro. E a finire ai domiciliari è Luca Di Giacomo, 20 anni, fratello di Domenico Di Giacomo, il 24enne morto al Cardarelli dopo una settimana di agonia per le lesioni riportate a causa dell’esplosione di un cumulo di botti fatti in casa e di potenza devastante, avvenuta pochi minuti dopo la mezzanotte di San Silvestro. Ieri pomeriggio i carabinieri di Caserta, su ordine della Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale sammaritano Orazio Rossi nei confronti del giovane (difeso dall’avvocato Nello Sgambato). L’accusa che ha portato alla misura cautelare è di detenzione illegale di materiale esplosivo. Il 20enne è anche indiziato di omicidio colposo, lesioni personali, danneggiamento, delitti dolosi di danno e crollo di costruzioni e altri disastri dolosi.

Gli accertamenti investigativi, svolti da parte dal Nucleo radiomobile della Compagnia di Caserta, guidata dal capitano Pietro Tribuzio, hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica delittuosa, gravitante intorno all’esplosione di ordigni improvvisati ad elevato potenziale avvenuta lo scorso Capodanno, evento che aveva portato alla morte di Domenico Di Giacomo. Infatti proprio quella notte, nonostante le prescrizioni inerenti l’emergenza epidemiologica del Covid-19, i due giovani, unitamente ad un terzo fratello minorenne, dopo aver reperito un ingente quantitativo di ordigni pirotecnici, stimato fra i 5 e i 10 chili – parte dei quali acquistati presso un negozio di Pomigliano d’Arco in un periodo antecedente alle festività natalizie – procedevano ad accantonarlo al centro del piazzale antistante la propria abitazione in via Abbagnano per poi, subito dopo la mezzanotte, far esplodere le batterie pirotecniche nelle immediate vicinanze. Dopo alcuni minuti, tuttavia, le continue scintille delle detonazioni dei singoli fuochi provocavano l’esplosione dell’intero materiale pirotecnico inesploso ammassato in uno scatolone a breve distanza.

La deflagrazione, con un’onda d’urto di circa 30 metri, provocava danni ingenti sul posto, fra i quali la rottura delle vetrate del palazzo antistante, quattro crateri sul manto stradale e il danneggiamento di 7 autovetture in sosta. Tutti e tre i fratelli (oltre a Domenico e Luca ne era presente un terzo, minorenne) rimanevano feriti, in particolare Domenico, che si trovava nei pressi del punto dell’esplosione, rimaneva gravemente ferito, venendo prima trasportato presso l’Ospedale di Caserta, per poi morire l’8 gennaio scorso all’ospedale “Cardarelli” di Napoli. Per la valutazione della pericolosità dei botti si è fatto riferimento alle relazioni dei vigili del fuoco e dei carabinieri artificieri, così come ai referti stilati dai medici dell’azienda ospedaliera “Santa’Anna e San Sebastiano” di Caserta (dove il giovane fu ricoverato in prima battuta) e del Cardarelli (dove fu poi trasferito). Dalle indagini è emerso fra l’altro che Luca Giacomo era cliente del negozio dove erano stati comprati i botti, avendolo contattato via social per l’acquisto di merce.

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