ROMA – Un assalto al tesoro da 55 miliardi, 766 pagine di proposte di tutti i ministeri per lavoro, sport, turismo, trasporti, cultura. Il documento che le contiene si chiama ‘decreto rilancio’, altro non è che il decreto Aprile, poi ribattezzato maggio, che il governo spera di riuscire a portare finalmente in Cdm nel weekend, al massimo lunedì mattina. Ma tra tutte quelle richieste va messo ordine, alcune peraltro sono incomplete o mancano del parere della ragioneria generale. Ecco perché dagli uffici del Mef avvisano che non si tratta di una bozza ma di un “brogliaccio”. Un documento di lavoro che raccoglie le proposte giunte da alcuni ministeri in vista del prossimo decreto e oggetto di discussione anche a livello politico in una riunione tenutasi nei giorni scorsi. Vale a dire: non tutte le richieste verranno soddisfatte, e del resto servirebbe ben più della cifra a disposizione.
Le proposte
Tra le proposte, spicca un’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia per un importo pari a 150 milioni di euro destinati ai comuni per il potenziamento, anche in collaborazione con istituti privati, dei centri estivi diurni e degli altri servizi per l’infanzia per le bambine e i bambini di età compresa tra 3 e 14 anni. Il bonus baby sitter potrebbe salire da 600 a 1.200 euro ed essere usato anche per i centri estivi. In ogni caso, fino alla fine dell’epidemia i genitori potrebbero avere il diritto al lavoro agile se compatibile con il proprio incarico.
Bonus vacanze
Le famiglie, almeno quelle con reddito Isee inferiore a 35mila euro, potrebbero anche contare su un bonus per le vacanze in Italia fino a un massimo di 500 euro per i nuclei familiari più numerosi. Mentre per quelli di due persone si parla di 300 euro e 150 per i single. Per favorire l’avvio della stagione turistica, tra le proposte c’è anche un fondo da 50 milioni di euro per spese di sanificazione delle imprese turistico ricettive, delle aziende termali e degli stabilimenti balneari. E degli strumenti di lavoro e di adeguamento degli spazi conseguente alle misure di contenimento.
Palestre: rimborsi degli abbonamenti
Allo studio anche rimborsi per gli abbonamenti non fruiti di palestre, piscine e stadi – sotto forma di voucher – e per i pendolari che avevano la tessera del trasporto pubblico di qualsiasi tipo e poi, per le limitazioni dovute all’epidemia, non ne hanno fruito. A loro un voucher o la proroga della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello di mancato utilizzo.
Reddito di emergenza
Da maggio e per tre mensilità dovrebbe poi partire il Rem, il reddito di emergenza, con un assegno tra i 400 e gli 800 euro a seconda del reddito. Le domande potranno essere presentate fino a luglio. La cassa integrazione dovrebbe salire da 9 a 12 settimane – sembra accantonata l’idea di raddoppiare a 18 -. Mentre 200 milioni saranno asssegnati alla società Sport e Salute per il bonus di aprile degli autonomi, a coloro i quali esercitino attività sportive dilettantistiche o svolgano rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale. Per il sistema sportivo arriva comunque un fondo ad hoc alimentato da una percentuale sulla raccolta delle scommesse.
Misure per l’edilizia
Per rilanciare l’edilizia ecobonus e sismabonus fino al 120%. O in alternativa la possibilità di ricevere uno sconto in fattura pari al 100% del costo dall’impresa che a sua volta riceverebbe un credito d’imposta pari al 120% per interventi di riqualificazione energetica, misure antisismiche e installazioni di impianti fotovoltaici. Mentre per le filiere in crisi c’è un fondo da 1 miliardo di euro.
Il rilancio della cultura
Per la cultura si parla tra le altre cose di cento milioni per i musei e i luoghi della cultura statali per compensare i mancati introiti da biglietti. Sostegno anche all’editoria, con Iva agevolata su quotidiani e periodici, proroga di sei mesi di contratti delle agenzie di stampa con palazzo Chigi e un bonus una tantum di 500 euro per le edicole.
(LaPresse/di Antonella Scutiero)