ROMA – Sono passati 18 mesi dal giorno del suo rapimento, ma alla fine Silvia Romano è rientrata in Italia in buona salute. “Sto bene per fortuna, fisicamente e mentalmente, sono felicissima, ora voglio stare solo con la mia famiglia. Sono stata forte”. Queste le prima parole della giovane dopo essere scesa dall’aereo dell’Aise a Ciampino, che l’ha riportata in Patria. “Ringrazio le istituzioni” ha aggiunto sorridente. La sua disavventura si è conclusa ieri con la sua liberazione in una zona non lontana dalla capitale della Somalia. Ha poi ringraziato il premier Giuseppe Conte e il ministro Luigi Di Maio e abbracciato subito genitori e sorella visibilmente commossi.
La conversione
Secondo fonti investigative la ragazza, rapita 18 mesi fa in un villaggio in Kenya, a quanto pare si è convertita alla religione musulmana.
Conte: lo Stato è presente
“In questo momento di grande difficoltà – ha detto il premier Giuseppe Conte – un segnale che lo Stato c’è. Queste sono operazioni che necessitano il massimo riserbo. C’era stata la prova in vita. Eravamo in dirittura finale da qualche mese, ma abbiamo mantenuto il massimo riserbo su queste notizie. Questi risultati si ottengono solo c’è abnegazione, in particolare dell’Aise, ma grazie anche alla Farnesina e all’unità di crisi, al ministro Di Maio, all’autorità giudiziaria. Quando lavoriamo insieme coesi, concentrati, ce la facciamo sempre. E’ un bel giorno, sono molto contento per Silvia, per i suoi genitori e per tutti gli italiani che hanno atteso questo momento”.
Di Maio: ringrazio chi ci ha aiutati
“Voglio ringraziare – ha detto il ministro degli esteri Di Maio – tutti quelli che hanno collaborato per riportare Silvia Romano in Italia. Nel giorno della festa della mamma ritorna Silvia, un augurio alla sua mamma e a tutte le altre mamme e genitori degli altri cittadini italiani ancora in stato di prigionia all’estero, lavoreremo per riportarli a casa: l’Italia non lascia indietro nessuno. Lavoro continuerà e andrà avanti dalle prossime ore”.
Salvini: nulla è gratis
“Nulla è gratis, ma non chiedo ora – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini -l Greta e Vanessa, una volta liberate dissero subito: ‘Noi torneremo là’…Credo che fosse il caso di pensarci un po’…E’ chiaro che nulla accade gratis ma non è il momento di chiedere chi ha pagato cosa. Io ho visto come lavorano le nostre forze dell’ordine e porto enorme rispetto verso chi corre rischi, penso all’agente Apicella. Prima di fare cose che mettono a rischio la vita di donne e uomini delle forze dell’ordine, in Italia e all’estero, pensarci cento volte”.