MILANO – “Al Milan sono molto felice. Dal primo momento in cui sono arrivato, sia i compagni che i tifosi e tutto il club mi hanno accolto alla grande. Quando è così, quando in una squadra stai così bene, semplicemente non vuoi andartene”. Lo ha detto Theo Hernandez, esterno sinistro del Milan, nel corso di una lunga intervista al quotidiano spagnolo AS. “Voglio restare ancora a lungo, Milano è bellissima. Si mangia bene, si può fare shopping, la gente è gentile. Ci sto benissimo”, ha aggiunto il giocatore rossonero dal ritiro della nazionale spagnola in vista delle qualificazioni ai Mondiali 2022. Sulle differente tra il calcio italiano e quello spagnolo. “La differenza con la Liga si nota. Qui si gioca meno, è tutto più fisico e tattico, ma mi sono adattato bene. Sono migliorato tanto, ma lo ha reso possibile avere la fiducia di Pioli – ha detto – senza, è impossibile dimostrare se vali qualcosa, se hai talento. E devo crescere ancora parecchio”.
A Milano lui e Hakimi stanno trovando lo spazio che non hanno trovato a Madrid. “Sono decisioni del club e dell’allenatore, ma la cosa migliore, per entrambi, era andarsene. Se un calciatore non gioca, non può dimostrare niente. E ora lo stiamo facendo”, ha dichiarato Hernandez. Sulla lotta per lo Scudetto e una rimonta ancora possibile. “Certo, mancano ancora tante partite. L’Inter si è un po’ allontanata – ha sottolineato – ma può ancora perdere o pareggiare: lotteremo fino all’ultima giornata. I campionati, spesso, regalano sorprese. Poi, ovviamente, il mio obiettivo è giocare la Champions con questa maglia. Sarebbe bellissimo anche perché il Milan non la gioca da tanto tempo”. Infine su Ibrahimovic, Theo ha detto: “Da quando è arrivato ci ha dato un plus, senza dubbio. È vero che la sua presenza un po’ mette soggezione, ma alla fine nel quotidiano ci aiuta tantissimo, è un compagno in più. Qualche volta ci mette sull’attenti, ma serve anche questo. Ho un buonissimo rapporto con lui. Zlatan è Zlatan: con lui ci sono scherzi e risate, ma il suo lato da Dio impone rispetto. In fondo, è quello che lo rende speciale”.
(LaPresse)