ROMA – Gli stipendi di marzo ora sono salvi, ma per Alitalia si prevedono ancora turbolenze. E il governo, in attesa del nuovo round con Vestager, avvisa Bruxelles: Basta disparità di trattamento per Ita. E’ un’altra giornata difficile per la compagnia, con i dipendenti che per fortuna si svegliano con una buona notizia. Il restante 50% dell’ultima mensilità è stato pagato e sarà ricevuto con valuta 8 aprile.
Sbloccati gli stipendi
I bonifici sono stati effettuati in seguito all’accredito dei ristori europei relativi ai danni da Covid patiti nei mesi di novembre e dicembre 2020, una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Il fatto che lo stipendio di marzo sia stato erogato in due tranche fa capire la delicatezza della situazione. Con l’attuale vettore ormai con la cassa quasi a zero e Ita ancora bloccata dall Commissione Europea. Da mesi il nuovo esecutivo sta negoziando con l’Europa (un nuovo incontro non è stato ancora fissato). Ma ancora non si è trovata la quadra e si rischia di perdere il traino della stagione estiva.
La trattativa
“La trattativa non è in stallo, stiamo ponendo in essere tutte le trattative necessarie affinché il nuovo vettore aereo nazionale sia in grado di rispondere a tutte le esigenze di trasporto ma anche alla competizione”, è il messaggio del titolare delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini, che con i colleghi Giancarlo Giorgetti(Mise) e Daniele Franco(Mef) sta cercando un punto di caduta con le richieste di Bruxelles. Da parte del ministro la linea è chiara: “Non possiamo accettare disparità di trattamento rispetto ad AirFrance e Lufthansa. Avevano un bilancio in attivo ed erano competitive prima della crisi, Alitalia era già in difficoltà”. Il riferimento è ai 9 miliardi per salvare la compagnia tedesca e l’ok alla pesante ricapitalizzazione dei francesi.
L’Ue chiede discontinuità
Per dare il via libera alla newco, l’Ue sta chiedendo invece discontinuità e condizioni molto rigide, in primis la cessione di buona parte degli slot di Linate. In pratica una cospicua parte di questi dovranno essere venduti a concorrenti come Ryanair, Lufthansa ed easyJet perché Ita avrà meno aerei della attuale compagnia. Trattamento però non riservato agli altri vettori in epoca Covid. La domanda di traffico aereo si è ridotta in modo notevole, ed è stato impossibile mantenere livelli operativi occorrenti per la conservazione degli slot assegnati.
Le priorità
Rimane il tema dei lotti di manutenzione ed handling, che devono essere messi a gara e che Ita potrà rilevare solo per una quota di minoranza. Infine ecco il nodo della società che gestisce il programma di fidelizzazione MilleMiglia (alla quale la nuova Az non dovrebbe poter partecipare) e del marchio. La priorità è ora la “rapida operatività del nuovo vettore riducendo al minimo il disagio dei lavoratori”, ha spiegato Giovannini. Anche se il tempo stringe e il rischio di una rottura non sembra una boutade. I sindacati chiedono di fare presto, con Uiltrasporti che parla di una possibile “tragedia sociale ed economica di portata nazionale” e la Cgil con il leader Landini che invoca una convocazione urgente.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)