Germania, i Verdi puntano alla cancelleria con Baerbock. Duello in partito per Merkel

La co-leader dei Verdi Annalena Baerbock sarà la candidata del partito alla cancelleria nelle elezioni di settembre, le prime in cui lo schieramento punterà alla massima carica politica tedesca

(Hannibal Hanschke/Pool Photo via AP)

BERLINO – La co-leader dei Verdi Annalena Baerbock sarà la candidata del partito alla cancelleria nelle elezioni di settembre, le prime in cui lo schieramento punterà alla massima carica politica tedesca. La scelta della deputata 40enne è stata annunciata dal co-presidente dei Grünen, il 51enne Robert Habeck, dopo che insieme hanno trasformato il ‘piccolo’ partito nella seconda forza dopo i cristiano-democratici (e prima della Spd), arrivando al governo di 11 dei 16 Stati federati. Un accordo raggiunto in modo fluido e senza contrasti, fatto particolarmente vistoso dato che la Cdu/Csu è invece dilaniata da una lotta di potere interna, dopo che Angela Merkel ha deciso di non ricandidarsi.

L’esito delle elezioni del 26 settembre è imprevedibile, in gran parte proprio perché la 66enne Merkel ha deciso di ritirarsi. Aveva annunciato nel 2018 che non avrebbe cercato un quinto mandato di 4 anni, dopo 16 anni al potere. Nei recenti sondaggi i Verdi sono al secondo posto, preceduti dall’Unione e davanti al partito tradizionalmente secondo, i socialdemocratici (che hanno già scelto come candidato l’ex ministro delle Finanze, Olaf Scholz). “La democrazia vive nel cambiamento. Sì, non sono mai stata cancelliera o ministra, sono a favore del rinnovamento, mentre altri puntano allo status quo”, ha detto Baerbock, dal 2013 al Parlamento nazionale. Ha detto di volere una Germania “al cuore dell’Europa, un Paese in cui la protezione del clima crei le fondamenta future di prosperità, libertà e sicurezza”. Dal 2018 guida i Verdi con Habeck, duo pragmatico e armonioso che ha incassato successi e popolarità, fino all’attuale sostegno al 20%-22% (nelle elezioni del 2017 il partito ottenne l’8,9%). Ora a Baerbock servirà l’assenso del partito, al congresso di giugno.

Comunque vada il voto di settembre, i Verdi potrebbero avere in mano la chiave per la formazione del futuro governo. Il blocco dell’Unione, invece, resta in stallo, senza un’intesa sulla candidatura post-Merkel. A contendersi la nomina, in un duello per ora senza vincitore, sono i governatori dei due Land più popolosi, Armin Laschet e Markus Soeder. Il primo è leader della Cdu di Merkel e governatore della Renania Settentrionale, il secondo del partito ‘gemello’ bavarese Csu e alla guida della Baviera. Soeder ha dati migliori nei sondaggi, ma Laschet è di recente stato eletto leader del partito ‘maggiore’. Quest’ultimo ha dalla sua parte gran parte della leadership della Cdu, ma per Soeder la questione non va risolta “in una stanzetta buia”, e ha incassato l’appoggio dell’ala giovanile dell’Unione. Un incontro della notte tra i due, durato tre ore e mezza, si è concluso con una fumata nera. Laschet ha poi convocato per la serata una riunione straordinaria della presidenza della Cdu: “Spero raggiungeremo una decisione velocemente, in settimana”, ha detto. Per Soeder spetta al partito scegliere chi sostenere: “Se la Cdu prenderà una chiara decisione oggi, la rispetteremo. E’ la sorella maggiore e più forte, spetta a lei decidere”.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome