ROMA –Approvato dalla Camera la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Mario Draghi relative al Pnrr con 442 sì e 19 voti contrari. Prima del voto e di passare al Senato, il presidente del Consiglio ai deputati ha ribadito la centralità del piano: “La vera sfida non appena verrà consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e l’esecutivo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano” .Il coordinamento tra Palazzo Chigi e gli enti locali che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 miliardi è in nodo centrale della questione.
Tempi ristretti
“Indubbiamente – ha aggiunto Draghi – i tempi erano ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima. La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell’estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti. Ribadisco il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento: indubbiamente i tempi erano ristretti”.
L’occhio ai giovani
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha continuato – permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni. Ai giovani dobbiamo garantire welfare, casa e occupazione sicura. Ho parlato del piano per i giovani, le case e gli incentivi fiscali per i mutui. Garantisce in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per borse di studio. C’è l’introduzione di una previsione per condizionare i progetti finanziati non solo da Pnrr ma anche alla nuova occupazione giovanile e femminile, una condizionalità trasversale del piano”.
Sud al palo
La parte finale del discorso è stata riservata al Mezzogiorno: “Il piano – ha detto – esplicita che le risorse corrispondono al 40% a fronte del 34 per cento della popolazione, 82 mld sono una cifra più alta del pil. Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del sud ferma da ormai mezzo secolo”.