NAPOLI – Cinque squadre, quattro giornate, 12 punti a disposizione e soli 3 posti: la volata Champions della Serie A non ammette più passi falsi. Lo sa bene il Napoli, che contro il Cagliari ne ha fatto un mezzo, rischiando grosso. Da ora, in poi, però, sbagliare sarà vietato. Dal prossimo turno, quello dello scontro diretto Juventus-Milan, la squadra di Rino Gattuso dovrà sempre fare bottino pieno.
Il calendario le dà una mano ma l’1-1 di domenica al Maradona contro una squadra in piena lotta retrocessione è la riprova che in campo le cose andranno diversamente. E allora ecco che il Napoli, unico dei club in corsa che non affronterà nessuna rivale diretta, dovrà sfruttare al meglio le quattro partite che restano. Staccata di due punti dal terzetto che la precede, la squadra di Gattuso in 3 partite su 4 incontrerà formazioni ancora in corsa per la salvezza, a cominciare dalla gara di sabato (ore 15, Sky) contro lo Spezia al Picco. A seguire, la sfida contro l’Udinese al Maradona, la trasferta di Firenze e poi l’ultima, sempre in casa, col Verona. Quattro partite nelle quali sarà obbligatorio portare a casa 12 punti.
Un bottino che, sulla carta, potrebbe bastare a garantire comunque la Champions ma che, anche alla luce dei risultati dell’ultimo turno, potrebbe non bastare. A pesare potrebbe perciò alla fine essere il computo degli scontri diretti, sin qui favorevoli al Napoli.
Gli azzurri, infatti, sono in vantaggio con Atalanta e Lazio e in parità con la Juventus mentre sono in svantaggio solo col Milan, in parità con la Juventus. Stando al regolamento, infatti, per determinare la posizione di due squadre giunte a pari punti come primo criterio valgono i risultati degli scontri diretti, poi la differenza reti degli scontri diretti, la differenza-reti generale e infine il numero dei gol segnati La differenza attuale del Napoli è +36 ma per farla crescere Gattuso avrà bisogno di maggiore precisione dai suoi attaccanti, finiti nella bufera dopo il pari col Cagliari.
Al Picco quasi certamente ci sarà il ritorno a destra dall’inizio di Politano al posto di un deludente Lozano mentre Mertens si accomoderà di nuovo in panchina, lasciando il posto a un Osimhen in grande forma, e reduce da tre gol consecutivi, punto fermo dell’attacco al pari del capitano Insigne.