MADDALONI – “A quell’incrocio non ci sono semafori e adesso mio marito non c’è più”. Lo ha dichiarato ieri a “Cronache” Anna Scarano, vedova di Gabriele Barile, morto insieme all’amico Antonio Ferrara nell’incidente di giovedì sera in via Forche Caudine. La tragedia avvenuta all’incrocio con via Starzalunga ha riportato l’attenzione dei residenti – che ben conoscono i pericoli di quel tratto di strada – sulla sicurezza nella zona, dove i sinistri sono numerosi. Le condizioni del manto stradale sono disastrate, la visibilità notturna è nulla e il Comune di Maddaloni non ha mai provveduto all’installazione di un semaforo all’incrocio, né tantomeno a intervenire con lavori per migliorare in maniera duratura la viabilità, non con i soliti “rattoppi” che fanno solo la fortuna delle aziende incaricate e comportano spreco di denaro pubblico.
Fino a ieri la signora Scarano non aveva ancora nominato un avvocato per l’accertamento di responsabilità: “Devo ancora pensare a quel che è successo”. La coppia ha avuto due figli, un maschio di 21 anni e una femmina di 12 anni.
Lo scooter Suzuki 600 sul quale viaggiavano Barile e Ferrara (a carico di quest’ultimo risultano precedenti penali), entrambi 38enni e di Cervino, si è scontrato con la Citroen C3 guidata da una donna, anche lei cervinese, che stava svoltando. L’impatto è stato subito fatale per Barile, mentre Ferrara è spirato poco dopo, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo. Oltre al servizio di emergenza 118, sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Maddaloni, in questi giorni guidata dal tenente Raffaele Di Donato, che hanno effettuato i rilievi. I militari dell’Arma hanno informato dell’accaduto il sostituto procuratore di turno presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha disposto il sequestro dei due mezzi coinvolti nell’incidente e delle salme e disposto l’autopsia, che sarà eseguita nelle prossime ore presso l’Istituto di medicina legale dell’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano”. I carabinieri stanno acquisendo le immagini registrate dalle videocamere di sorveglianza installate in zona per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente. Adesso è molto probabile l’iscrizione della donna che guidava la Citroen nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo.