ROMA – Da oggi Italia quasi tutta in giallo. Solo Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta da questa mattina si presentano in arancione. Ristoranti e bar aperti, ma solo all’esterno per la consumazione tra i tavoli dovrà persistere la distanza di un metro. Al chiuso in zona gialla sarà possibile solo dal primo giugno ma dalle 5 alle 18 con massimo quattro persone al tavolo tranne per i conviventi. Per le zone rosse e arancioni bar e ristoranti restano tranne che per l’asporto e fino alle 18 per i bar e alle 22 per le enoteche. Per gli spostamenti, invece, per le zone gialle sono del tutto liberi, liberi senza autocertificazioni neppure per andare in altre Regioni. L’unico vincolo per raggiungere un’altra abitazione resta il numero massimo di quattro persone che però potranno portare anche figli minori di età anche superiore ai 14 anni. Per quanto concerne le zone arancioni, invece, gli spostamenti consentiti se nel comune risiedono fino a 5mila abitanti e ci si voglia spostare al massimo entro 30 chilometri dalla propria abitazione.
Sport
Ancora al palo palestre e piscine anche se dallo scorso “26 aprile – si legge in una nota del Governo – in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. Inoltre, dal 15 maggio 2021, sempre in zona gialla, sono consentite le attività delle piscine all’aperto e, dal 1° giugno, quelle delle palestre”. Sì all’attività all’aperto invece per le zone in arancione “anche in aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti”. Inoltre resta consentito “recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base. E’ interdetto l’uso di spogliatoi interni nei circoli”.
Attività culturali
Così come si legge nella nota del Governo, dallo scorso 26 aprile è stato possibile “riaprire al pubblico in zona gialla cinema, teatri, sale concerto, live club. È necessario che ci siano posti a sedere pre-assegnati e una distanza di un metro l’uno dall’altro. La capienza massima consentita è del 50% di quella massima autorizzata e comunque non superiore a 500 spettatori al chiuso e 1000 all’aperto”. Stesso discorso e stessa data vale per la scuola: “Dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno scolastico si torna in classe anche nelle scuole superiori (secondarie di secondo grado). La presenza è garantita in zona rossa dal 50% al 75%. In zona gialla e arancione dal 70% al 100%”. Mentre per le università e sempre dal “26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse si raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno”.
Sileri: “A giugno come la Gran Bretagna”
Lucida come sempre la dichiarazione del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: “Il Covid c’è ancora – ha detto – Fino a che avremo questi numeri di ricoveri in terapia intensiva e decessi, non possiamo abbassare la guardia. Io dico: continuiamo a non fidarci, questo è un virus cattivo. Ma capisco le persone e il bisogno di ricominciare a fare una vita normale, serve ancora pazienza per 2-3 settimane, aspettare che si concludano le vaccinazioni di tutti gli over 80 e che si arrivi a 30milioni di italiani coperti con almeno la prima dose di vaccino”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.
Vaccini
Poi il viceministro ha spiegato come “con 500 mila vaccinazioni al giorno, aumenterà anche il numero delle persone vaccinate e l’aumento dei contagi non dovrebbe avere effetti sui ricoveri. I decessi sono ancora parte della terza ondata. Ma se la campagna vaccinale continua ad andare avanti così, entro la fine del mese quel numero si dimezzerà. In giugno anche noi saremo come la Gran Bretagna. L’unica cosa che temo davvero è che vaccinati anche i trentenni, si penserà che il virus sia scomparso e in pochi sotto i 30 anni si vaccineranno. Questo è un virus strano – ha sottolineato – continuerà ad abitare nelle persone, magari in forma più leggera, ma dovremo continuare a conviverci”.
Green pass
Poi il viceministro ha spiegato che il Green pass “arriverà entro due settimane: sarà un ulteriore stimolo a farsi vaccinare”. Mentre sullo stop ai brevetti dei vaccini, Sileri afferma: “Penso vada esplorata una forma di sospensione, ma è importante pensare al lavoro fatto finora dalle aziende farmaceutiche, togliere il brevetto non dà un grosso vantaggio nell’immediato e rischia di fermare la ricerca. Piuttosto ora è meglio percorrere altre strade, come la produzione del vaccino per conto terzi, o accordi per produrre vaccini ‘no profit’: va trovata una via di mezzo”.