ROMA – La campagna anti-Covid avanza, ma sono ancora tante le differenze tra le Regioni tanto da dare l’impressione, a volte, che si proceda in ordine sparso.
La Lombardia lamenta la carenza di fiale AstraZeneca, nel Lazio mancano dosi Pfizer, tanto da allungare a 5 settimane i tempi tra prima e seconda dose, nonostante l’azienda madre lo sconsigli, mentre, nel Lazio come in Campania e altre Regioni, c’è abbondanza del siero anglosvedese tanto da programmare un open day dedicato a Vaxzevria, il prossimo fine settimana, in 21 punti vaccinali laziali.
Regione che vai, vaccino che trovi, verrebbe da dire, mentre tutti i governatori chiedono un rafforzamento delle consegne, perché con questi numeri, è il sentire comune, non è possibile superare la soglia del mezzo milione al giorno come chiesto commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
Dal canto suo, il generale offre supporto nel tentativo di allineare il più possibile le diverse aree del Paese e nell’incontro con le Regioni ribadisce la priorità delle somministrazioni agli anziani, tenendo fermo il punto, dell’apertura, in parallelo, alle immunizzazioni degli over 50.
Durante la riunione con i governatori, la ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini ribadisce che “raggiunto il traguardo delle 500mila somministrazioni al giorno, siamo pronti a fare ancora meglio” e assicura: “Nelle prossime settimane arriveranno milioni di nuovi vaccini, non c’è dunque alcun rischio di rimanere a corto di dosi”.
E’ innegabile però che proprio le forniture continuino ad essere il tema principale: nel mese di maggio è in programma l’arrivo di complessive 17 milioni di dosi. L’indicazione del commissario è di utilizzare sempre il 90% delle fiale distribuite, che corrisponderebbe in maggio a 15,3 milioni di dosi, mentre per chiudere il mese con una media di mezzo milione di dosi al giorno, ne servirebbero almeno 15,5 milioni.
La campagna, conti alla mano, per ora non può che andare avanti con il freno tirato, nella speranza di poter correre in giugno, quando le dosi in consegna saliranno a oltre 25 milioni, ovvero potenzialmente oltre 830 mila al giorno.
In attesa del cambio di marcia, scendono in campo i medici di medicina generale, oltre 30 mila dei quali hanno dato disponibilità per vaccinare e in alcune Regioni sono già operativi. Da giugno dovrebbero partire anche le farmacie, 12 mila delle quali sono pronte a diventare punti vaccinali, con 23 mila farmacisti che hanno già completato il corso da somministratori.(LaPresse)