“La questione del settore dei matrimoni sarà all’attenzione della cabina di regia, in programma a Palazzo Chigi lunedì prossimo. Sarà l’occasione per dare maggiori certezze a tutto il comparto che ha subito gravi perdite”, ma occorre “bilanciare gli interessi dell’economia con quelli della salute”. Così il premier, Mario Draghi, durante il question time alla Camera. “Permettetemi poi di rivolgere un pensiero alle tante coppie che stanno programmando i loro matrimoni. Capisco la loro preoccupazione: il festeggiamento di una circostanza così importante è un desiderio che abbiamo avuto tutti. È fondamentale però avere ancora un po’ di pazienza, per evitare che quella che deve essere un’occasione di gioia e spensieratezza si trasformi in un potenziale rischio per i partecipanti”.
Il Dl Sostegni bis
“Il Governo resta comunque vicino agli operatori del settore- ha detto Draghi – Nell’ultimo decreto Sostegni presentato alle Camere abbiamo stanziato 200 milioni per l’anno in corso a favore anche delle imprese operanti nel settore dei matrimoni. Ulteriori misure d’indennizzo sono previste nel nuovo decreto Sostegni la settimana prossima”. Poi ha proseguito sulle misure anti Covid: “Dobbiamo però essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute. I matrimoni sono un’occasione di socialità che può favorire la diffusione del contagio. Come in altri casi, il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale”.
La sicurezza sul lavoro
Il premier ha poi espresso il suo cordoglio per la morte sul lavoro di Luana D’Orazio e delle altre vittime sul lavoro dell’ultima settimana. Tra gli applausi, il premier ha citato i loro nomi. “Dobbiamo investire sulla cultura della prevenzione ma anche soprattutto sulla vigilanza” ha detto Draghi. “Un altro aspetto rilevante che emerge dai dati più recenti è anche legato alla connotazione di genere. La flessione degli incidenti registrata riguarda soltanto gli uomini: nell’ultimo anno, su 10 denunce circa 7 hanno interessato le donne. Con una media di oltre 3 morti al giorno, l’Italia si conferma al di sopra della media dei Paesi Ue, in posizione di poco migliore della Francia, ma molto distante dalla Germania. Dobbiamo dunque investire sulla cultura della prevenzione e sulla vigilanza”.
Migranti e sbarchi
“I flussi sono in aumento anche dalla diffusione della pandemia in Africa. Il problema non nasce propriamente sulle coste libiche ma si sviluppa a partire dall’Africa subsahariana”. Sono le parole di Draghi a proposito del flusso migratorio in arrivo in Italia dall’Africa. Draghi ha parlato di una “Pressione intraeuropea affinché si torni a una redistribuzione credibile dei migranti che arrivano in Italia”. “Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque italiane” ha spiegato Draghi. “Siamo impegnati a ottenere da Libia e Tunisia un controllo più efficace delle loro frontiere e nel contrasto ai trafficanti”.
L’unione Europea
“Il 3 marzo la commissione Ue ha adottato una comunicazione sulle politiche di bilancio che delinea l’approccio che la commissione intende seguire circa la clausola di salvaguardia che ha permesso le politiche espansive”. Così Mario Draghi al question time. “La commissione intende ancorare la disattivazione della clausola al ritorno ai valori pre crisi che non dovrebbe arrivare prima del 2023 E’ fuori discussione che le regole debbano cambiare ma il dibattito che impiegherà gran parte del 2022 ma non è ancora partite. La mia linea è che le regole erano inadeguate e sono inadeguate per l’uscita dalla pandemia. Servono politiche che incentivino gli investimenti e aiutino a superare le divergenze tra paesi. L’Italia svolgerà un ruolo di protagonista nel dibattito”. “Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo nostro e a quello straniero” ha aggiunto Draghi.
Vaccini e brevetti
“La posizione degli Stati Uniti si chiarirà nei prossimi giorni, ma è evidente che parta da una semplice considerazione. Vi è un sostanziale sbilanciamento tra la posizione di alcune grandi case farmaceutiche, che hanno ricevuto imponenti sovvenzioni governative, e quella dei Paesi più poveri al mondo, che o non hanno accesso o non hanno denaro per poter comprare i vaccini. L’indirizzo verso cui si muove questa dichiarazione degli Stati Uniti va condiviso, secondo me”. Così il premier, Mario Draghi, durante il question time alla Camera. “C’è ovviamente un rischio che va evitato, e cioè che la sospensione dei brevetti rappresenti un disincentivo alla ricerca e alla produzione di altri vaccini – spiega -. Come ho detto, una sospensione temporanea, circoscritta, ben definita – mi dicono gli esperti del settore – non dovrebbe costituire un disincentivo. Però, vorrei anche indicare la complessità di questa situazione. La questione rimane più complessa che non la sola liberalizzazione dei brevetti, perché la liberalizzazione di per sé non assicura la produzione dei vaccini”.
LaPresse