NAPOLI (Angela Garofalo)– “Buona la Prima!” Con questo titolo benaugurante, l’8 luglio, dal monumentale Belvedere di San Leucio, Clementino torna sul palco; prima ripartenza in live tour e anche la sua prima volta a Caserta. Se fosse un bambino diremmo che ‘ha l’argento vivo addosso’ ma lui, classe’ 82 – come ha tatuato sulle dita della mano sinistra -, ha quella vitalità centrifuga che aumenta col passare degli anni. Da sempre accompagnata da uno slang fluido, veloce e chiaro, oltre ad avere una dialettica che tiene il passo e traina, l’artista originario di Cimitile mescola il palco televisivo e quello dei concerti, fa l’ospite del salotto televisivo e l’attore in gag comiche come pure il giudice in noti talent show. Sicuramente Clementino ha sdoganato la figura del rapper, conquistando l’attenzione e la simpatia di un pubblico molto più vasto. Dalle gare di freestyle, senza dimenticare gli anni da animatore turistico, tiene il palco catalizzando sempre l’attenzione, cosa di cui è ben consapevole. Vorace di comunicazione, di contatto, di innesti e mescolanze musicali, Clementino non si ferma mai; tra i pochi artisti italiani che in questo ‘anno pandemico’ ha prodotto e lavorato molto. Lo scorso 30 aprile è uscito con un gasatissimo pezzo (e videoclip) dal titolo “Ipnosi” dove duetta con il collega e rapper romano Saint. Il brano sta viaggiando velocemente negli ascolti, riscuotendo ottimi feedback. In questi giorni invece è di scena a Genova, dove girerà un nuovo videoclip per l’estate con una artista il cui nome tra non molto verrà rivelato ai suoi fan dalle sue pagine social. Ed è proprio mentre è in Liguria che lo raggiungiamo telefonicamente.
“Buona la Prima!” finalmente si parte, e proprio dalla tua Campania…
E sì, finalmente dai! Non vedo l’ora di iniziare a suonare perché il live è il mio habitat naturale, la mia vera anima, la dimensione in cui sono sincero al cento per cento. Forse nemmeno nella mia vita reale lo sono come quando sto su un palco. Non sono mai stato a San Leucio e, informandomi, ho scoperto che il Belvedere è un posto dove hanno suonato i più grandi, forse sono il primo rapper che si esibisce lì. Quando mi hanno comunicato la data e chiesto come volevo titolare questo tour ho detto subito: Buona la Prima!
Voglio iniziare a lavorare e salire su un palco. Anche se non mi posso lamentare, quest’anno in Italia sono stato l’unico rapper che non si è mai fermato. Ho lavorato in tv nonostante il Covid e il lockdown, ho fatto The Voice e sono stato presente in quasi tutte le trasmissioni più importanti, a partire da quella di Capodanno “L’anno che verrà” su Rai Uno, poi, ospite da Marco Giallini e Giorgio Panariello, Loredana Bertè, Enrico Brignano, Nunzia Di Girolamo, Gigi Marzullo.
Che differenze ci sono fra il palco di una piazza, uno stadio o uno studio televisivo?
Nello studio televisivo difficilmente faccio un concerto, lì sei più un intrattenitore, sono due aspetti diversi della stessa persona ma io sono sempre lo stesso. Sicuramente non mi manca mai la parola. Sul palco sono lo stesso di quello che va a cena con gli amici. Amo stare sul palco e devo molto alla gavetta che oramai non si fa più. Ho fatto l’animatore nei villaggi turistici con un stipendio bassissimo, ed ho cominciato con il mini club come animatore di bambini. Mi dicevano: se riesci a intrattenere i bambini, ce la fai con l’intera famiglia. Ricordo quando facevo le gare di freestyle nei centri sociali: nello stesso posto dormivo e facevo anche i concerti. È stata una vera gavetta. Poi mi sono messo in testa di voler fare l’attore: ho frequentato l’università dello spettacolo dove mi sono laureato con il massimo dei voti ma il rap ha vinto su tutto.
Ami molto collaborare e lo fai frequentemente.
Si e spesso mi metto contro le major. Mi dicono: non devi collaborare troppo altrimenti non sei più esclusivo. Ma io sono americano in questo, lì collaborano tantissimo con altri rapper. Ma se c’è un collega brano perché non ci devo collaborare, devo farlo solo con quelli famosi? Per me il rap è un amore grande. Per il rap ho sacrificato tutto; mi sono ‘giocato’ le sigarette, i viaggi, le fidanzate, e tanti filoni a scuola. Lo facevo perché dovevo fare rap. Però poi mi sono laureato con il massimo dei voti all’università dello spettacolo…
Nel giorno del #DanteDi, il 25 marzo scorso, hai pubblicato un video in cui “Clementino dialoga con Dante” in streaming con l’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, ripreso poi dai giornali russi che ti hanno definito il “New Albano”: a quando concerti lì?
Sono solo onorato di una cosa del genere, non ci sono mai stato in Russia. Andando in onda durante il lockdown mi hanno fatto delle interviste con videochiamate dalla Russia e so che hanno trasmesso il mio video anche nelle scuole. Speriamo prima o poi di andarci, semmai con i miei genitori che hanno il desiderio di visitare la Russia.
Il 13 aprile con un post su Instagram hai annunciato il tuo ingresso nella Sony Music Italia, progetti a breve?
Da Universal sono passato a Sony. A dicembre 2020 sono uscito con il singolo ‘Partenope’ sempre per Sony. C’è un disco in cantiere con Sony e spero di poterlo far uscire entro il 2021, magari il 21 dicembre, giorno del mio compleanno. Ci saranno tante collaborazioni ma al momento nulla di definito.
L’acronimo I.E.N.A. mutuato da un tuo disco del 2011 ti accompagna da sempre, tra l’altro l’hai tatuato sulla tua mano destra, cosa rappresenta per te?
E’ di buon augurio, l’ho adottato ai tempi delle gare di freestyle e non l’ho più lasciato, significa ‘io e nessun altro’ anche se io sono tutto fuorché iena. So “fesso ‘e core”, come si dice a Napoli.