Si immerge alla Favorita e scompare, trovato morto dopo 24 ore di ricerche

Il cadavere del napoletano Francesco Cataldo ripescato al porto di Torre del Greco

La doccia gelata è arrivata nel primo pomeriggio di ieri: “L’abbiamo trovato, purtroppo è morto”, la telefonata ricevuta dai familiari di Francesco Cataldo, il sub 52enne di Ercolano di cui non si avevano notizie da sabato mattina. Una telefonata che non si augura a nessuno e che nessuno vorrebbe mai ricevere. Il cadavere di Cataldo è stato ripescato dal personale della guardia costiera di Napoli dieci minuti dopo le 14 cinquecento metri più a sud, trascinato dalle correnti, nelle acque che bagnano via Marittima, a metà strada verso il porto di Torre del Greco. Ed è giallo sul decesso. Francesco era un sommozzatore esperto. Si immergeva da anni, non era certo uno sprovveduto. Sabato è uscito di casa alla buonora, verso le 6.30, dicendo che sarebbe andato a tuffarsi nel mare della Favorita, nella sua Ercolano, e che avrebbe fatto comunque ritorno dopo qualche ora. Non è andata in questo modo, così i parenti hanno allertato le forze dell’ordine. Le ricerche ufficiali sono scattate nel tardo pomeriggio e si sono concentrate proprio nelle acque di Ercolano. In campo gli agenti di polizia del commissariato condiviso con Portici, la Capitaneria di Porto e la guardia di finanza. Per Francesco, che tutti chiamavano Franco, sabato sera si sono alzati in volo anche degli elicotteri che hanno sorvolato per ore l’intera area vesuviana a ridosso della costa. Qualcuno ha associato i rombi degli aeromobili a un presunto blitz. Purtroppo non si trattava della cattura di malviventi. Le ricerche sono continuate fino a notte fonda e nella mattinata di ieri, in pratica senza soluzione di continuità, quando le stesse forze dell’ordine hanno reso nota la vicenda nella speranza di un coinvolgimento corale che potesse condurre ad avvistamenti e, quindi, a segnalazioni preziose per le indagini. E nelle stesse ore l’appello diffuso dai familiari viaggiava sui social network acquistando sempre maggior forza a suon di condivisioni: “Chiedo a tutti di condividere questa foto – l’sos disperato lanciato dalla sorella Maria pochi minuti prima del ritrovamento – Mio fratello ieri mattina alle 6.30 si è tuffato nel mare della Favorita a Ercolano e non è tornato più a casa. Si chiama Francesco Cataldo, ha 52 anni. Cuore mio, dove sei?”. Poi la verità, affiorata in superficie come il cadavere di Franco, alle 14.10 di una domenica di primavera. Com’è morto il 52enne? Sabato sera i proprietari di uno stabilimento della Favorita hanno trovato un trolley e avvisato le forze dell’ordine, che hanno impiegato poco a capire che si trattava di una valigia lasciata da Cataldo. Dentro aveva riposto i vestiti per poi indossare la muta e immergersi. Tra le ipotesi più accreditata spicca quella del malore improvviso. Sarà l’autopsia, in programma nelle prossime ore, a decretare la verità sulla tragedia. “Non meritava questa fine, Franco era una gran brava persona”, dice sotto choc chi lo conosceva. “Mi disse che mi avrebbe telefonato lunedì. Aspetterò la sua chiamata per sempre”, lo sgomento di Maria, una sua parente. Il dolore per la morte di Franco non coinvolge soltanto la provincia di Napoli, ma anche il Lazio e la Liguria, regioni in cui vivono molti dei suoi familiari.

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