ROMA – “La campagna vaccinale deve continuare ad accelerare anche durante l’estate”. Arriva da Bruxelles il messaggio del premier, Mario Draghi, che, al termine del Consiglio europeo, rassicura sul tema forniture: “Al momento non ci sono sorprese, continueranno ad arrivare in maniera sufficiente”. A giugno sono attese in Italia 20 milioni di dosi che, secondo il piano stilato dal commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, contribuiranno a dare una “spallata” decisa alla campagna.
“Quando siamo arrivati la macchina riusciva a somministrare il 70% dei vaccini distribuiti, ora siamo al 90-95% – le parole del generale -. Saremo tutti vaccinati entro fine settembre. I vaccini in vacanza? Non sono contrario, la Conferenza delle Regioni può fare delle proposte ma voglio un quadro armonico. Se ci sono casi particolari guardiamoli, ma evitiamo transumanze di vaccini e vaccinatori dove ci sono presidi piccoli”.
Sul fronte delle relazioni internazionali, poi, Draghi annuncia che “c’è accordo completo sul fatto che la cosa più importante da fare ora è eliminare ogni blocco alle esportazioni”. “L’Europa – ricorda – esporta più o meno quanto consuma, mentre Usa, Regno Unito e altri paesi non permettono alcuna esportazione. Anche sulla questione dei brevetti si sta arrivando a una soluzione che promette di più. Tra lasciare le cose come stanno e la sospensione temporanea e circoscritta dei diritti, come io stesso avevo suggerito, c’è una terza strada su cui sta lavorando la Commissione che prevede il conferimento obbligatorio di licenze nei momenti di maggiore emergenza”.
Nel corso della sessione di lavoro poi il premier – secondo fonti Ue – avrebbe chiesto una indicazione precisa e sollecita dall’Ema sulla possibilità di mixare differenti vaccini tra prima e seconda dose. Ipotesi sostenuta da diversi studi che aumenterebbe la flessibilità per gli Stati membri, anche nell’approvvigionamento. E in tema di accelerazione dovrebbe arrivare a stretto giro il via libera dell’Ema ai vaccini per le fasce più giovani della popolazione.
Al momento solo il siero Pfizer è somministrabile dai 16 anni, mentre tutti gli altri sono utilizzabili solo a partire dai 18. Nei prossimi giorni lo scenario è destinato a cambiare visto che, come affermato dal ministro della Salute Roberto Speranza, già venerdì potrebbe arrivare l’ok di Ema a Pfizer anche per la fascia 12-15 anni. E anche Moderna sembra avviata sulla stessa strada dopo aver annunciato che nello studio ‘TeenCove’ del suo vaccino sulla fascia 12-17 anni “non si sono osservati casi di Covid-19 dopo le due dosi, coerente con un’efficacia del 100%, ed è stata osservata un’efficacia pari al 93% dopo la prima dose”.
L’azienda farmaceutica sottolinea che “nessun problema significativo di sicurezza è stato segnalato” e quindi prevede di presentare i dati alle agenzie regolatorie a livello globale all’inizio di giugno. “Invieremo questi risultati alla Fda americana e agli altri enti regolatori mondiali agli inizi di giugno, chiedendo l’autorizzazione – le parole di Stephane Bancel, ad di Moderna -. Continuiamo ad essere impegnati con il nostro lavoro per contribuire a porre fine alla pandemia”.
Ovviamente la somministrazione alle fasce più giovani è ritenuta “altamente strategica” all’interno del governo, soprattutto in vista della ripresa del prossimo anno scolastico. Non appena arriverà il via libera dell’Ema, e di Aifa, l’esecutivo assieme alla struttura commissariale si metterà in moto per adeguare il piano. Parallelamente, sempre in ottica scuola, prosegue il confronto tra governo ed enti locali per individuare le misure più adeguate a garantire l’accessibilità al trasporto pubblico locale per tutti gli studenti.
In mattinata è andata in scena una riunione cui hanno preso parte il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, quello delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Per programmare la mobilità sarà decisiva la percentuale di capienza dei mezzi pubblici messi a disposizione degli studenti, che il Comitato tecnico scientifico valuterà entro la metà di luglio.(LaPresse)