I boss scappano da Forcella

L’allarme degli investigatori: sono fuori città dopo le condanne per ‘Piazza Pulita’ . Il verdetto prima delle vacanze estive rende difficile eseguire la sentenza: la fuga dai vicoli del centro storico preoccupa la Procura

NAPOLI – Forcella si svuota dopo le condanne per Piazza Pulita. La Cassazione ha confermato la sentenza e ora bisognerà eseguirla. Ma tra il dire e il fare c’è un abisso. Chi deve scontare tanti anni in carcere ha fatto ‘piazza pulita’ a modo suo ed è scomparso nel nulla. Ovviamente non tutti, si affrettano a dire gli investigatori. Intanto la polizia non ha ancora ricevuto i mandati di cattura, ma gli agenti conoscono il territorio e hanno già visto che alcuni si sono dati alla macchia, in pratica hanno anticipato le vacanze estive e sono andati fuori Napoli. Chi sa dove.
Forcella di fatto si è mezza svuotata. I poliziotti hanno segnalato il caso alla Procura. Come dire: sarà complicato rintracciare tutti, per eseguire gli ordini di carcerazione. Il vero problema è che la sentenza arriva a pochi giorni dalle vacanze. E i magistrati potrebbero disporre degli accertamenti nelle prossime ore.
Gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato stanno raccogliendo informazioni, che vanno in questa direzione. Era il 26 febbraio 2007 quando polizia e carabinieri piombarono nei vicoli nel cuore del centro storico.
Nel ‘ventre molle’ scattarono decine di arresti, le forze dell’ordine insomma fecero ‘piazza pulita’. Ora la Cassazione ha posto la parola fine al processo. Ma un investigatore esperto avverte: ora sarà un vero problema rintracciarli tutti per far scontare le condanne.
Ventuno quelle definitive, quattro rinvii alla Corte d’Appello e tre sentenze annullate. Lo ha stabilito la Corte Suprema nei confronti di 28 persone condannate, nell’ottobre del 2019, nell’ambito del maxiprocesso dell’inchiesta ‘Piazza Pulita’. Sentenza confermata e condanne definitive che vanno dai 7 ai 28 anni per Pasquale Quagliariello, Guglielmo Giuliano (classe 1976), Erminia ‘Celeste’ Giuliano, Ciro De Tommaso, Giuseppe De Tommaso (questi ultimi due familiari del pentito Gennaro De Tommaso conosciuto come Genny ’a carogna, ex capoultrà del Calcio Napoli), Vincenzo Bottone, Antonio Sibillo, Enrico Ferraiuolo, Renato Ferraiuolo, Maurizio Overa, Antonio Vicorito, Salvatore Marino, Luigi Prisco, Annunziata Falanga, Ciro Monacella, Giovanni Raia, Giovanni D’Alpino, Salvatore Brancaccio, Ciro Filangieri, Angelo Minichino e Vincenzo D’Avino, i cui ricorsi sono stati rigettati o dichiarati inammissibili.
Sentenza annullata per Pasquale Giordano, assistito dagli avvocati Antonio Rizzo e Leopoldo Perone: aveva rimediato 7 anni ma la difesa è riuscita a fare emergere il quadro accusatorio lacunoso venuto fuori dalle dichiarazioni di ben sei collaboratori di giustizia. Gli era contestato di aver gestito per oltre un decennio una fiorente ‘piazza di spaccio’ nei vicoli, legata al clan Giuliano.
Annullamento totale anche per Vincenzo Marino (aveva preso 5 anni, difeso dall’avvocato Enrica Alifano) e per Carolina Santoro, con la Suprema Corte che ha accolto in pieno il ricorso del suo legale di fiducia, l’avvocato Nello Sgambato.
Alla donna erano stati inflitti ben 16 anni di reclusione.
Annullamento con rinvio in Corte d’Appello, invece, per Rosario Postiglione (difeso dagli avvocati Emilio Martino e Luigi Severino), Bruno Schinardi, Ciro Schinardi e Pasquale Schinardi, difesi dagli avvocati Raffaele Viscovo e Nunzio Limite.
L’operazione ‘Piazza Pulita’ risale a febbraio del 2007 quando polizia e carabinieri perquisirono un migliaio di abitazioni nel centro storico arrestando 202 persone ritenute vicine ai Giuliano e ai Mazzarella, i quali avrebbero gestito lo spaccio di droga tra i vicoli del ‘ventre molle’ della città.

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