Funivia, Tadini mente, si poteva disporre lo stop per motivi urgenza

"Tadini ha dichiarato il falso quando ha dichiarato che lui non aveva i poteri di interrompere il funzionamento della funivia: il comma 4 del decreto 8 febbraio 2011 prevede infatti che il direttore dell'esercizio è tenuto a disporre tempestivamente la sospensione del servizio quando, per motivi di urgenza, non vi abbia già provveduto il capo servizio"

MILANO – “Tadini ha dichiarato il falso quando ha dichiarato che lui non aveva i poteri di interrompere il funzionamento della funivia: il comma 4 del decreto 8 febbraio 2011 prevede infatti che il direttore dell’esercizio è tenuto a disporre tempestivamente la sospensione del servizio quando, per motivi di urgenza, non vi abbia già provveduto il capo servizio”. Lo scrive la gip di Verbania, Donatella Banci Buonamici, nell’ordinanza che ha stabilito la libertà per Luigi Nerini, gestore della funivia del Mottarone, ed Enrico Perocchio, direttore di esercizio, e i domiciliari per il caposervizio Gabriele Tadini, dopo la tragedia di domenica scorsa in cui sono morte 14 persone. “Perché allora Tadini non ha sospeso il servizio? Certamente tale normativa – aggiunge – non poteva essere da lui ignorata trattandosi di perito tecnico con mansioni di responsabilità, operante da 36 anni nel settore dei trasporti su fune”.

“Tadini sapeva benissimo di aver preso lui la decisione di non rimuovere i ceppi; Tadini sa perfettamente che il suo gesto scellerato aveva provocato la morte di 14 persone; Tadini sapeva che sarebbe stato chiamato a rispondere, anche e soprattutto in termini civili, del disastro causato in termini di perdita di vite umane. E allora, perché non condividere questo immane peso, anche economico, con le uniche due persone che avrebbero avuto la possibilità di sostenere un risarcimento danni? Perchè non attribuire anche a Nerini e Perocchio la decisione di non rimuovere i ceppi. Tadini sapeva benissimo che chiamando in correità i soggetti forti del gruppo il suo profilo di responsabilità se non escluso sarebbe stato attenuato. Allora perchè non farlo?”. Così la gip di Verbania, Donatella Banci Buonamici, nell’ordinanza che ha stabilito la libertà per Luigi Nerini, gestore della funivia del Mottarone, ed Enrico Perocchio, direttore di esercizio, e i domiciliari per il caposervizio Gabriele Tadini, dopo la tragedia di domenica scorsa in cui sono morte 14 persone.

(LaPresse)

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