“Freni bloccati già da anni“. Sarebbe l’inquietante verità che viene fuori da un filmato amatoriale girato da una persona di nazionalità svizzera che dimostra come già nel 2014, nel 2016 e nel 2018 c’erano i forchettoni a bloccare l’impianto frenante d’emergenza. Le immagini, messe in onda dall’emittente tv tedesca Zdf, sarebbero subito state girate ai pm di Verbania. A confermare la notizia la stessa procuratrice Olimpia Bossi che tuttavia in questo momento delicato delle indagini preferisce “evitare ogni valutazione”. E secondo il caposervizio Tadini “i forchettoni venivano usati perché c’erano anomalie ai freni”.
Le immagini amatoriali
Nelle immagini girate in tre anni diversi dal videoamatore svizzero Michael Meier per interesse meramente tecnico, si evince in maniera chiara che i forchettoni erano già azionati. Ai cronisti che le hanno rivolto domande sulla scarcerazione dei tre indagati il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici ha risposto così: “Dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato in cui il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici, l’Italia è un paese democratico”. E sulla messa in libertà del gestore Luigi Nerini e del direttore di esercizio Enrico Perocchio e ai domiciliari di Gabriele Tadini ha aggiunto: “Ho osservato che non sussisteva il pericolo di fuga, non esisteva per le motivazioni che ho scritto, non ho ritenuto per due persone la sussistenza dei gravi indizi, non perché non abbia creduto a Tadini, perché ho ritenuto non riscontrata la chiamata in correità, che deve essere dettagliata, questa non lo era ed era smentita da altre risultanze. Il pm fa il suo lavoro bene e io faccio il mio lavoro credo altrettanto onestamente, è il sistema”.
Eitan migliora
Intanto giungono notizie confortanti dall’ospedale Regina Margherita di Torino sulle condizioni di salute del piccolo scampato alla tragedia: “Le condizioni di Eitan – dicono i medici – sono in significativo miglioramento anche se la prognosi rimane riservata. Per la prima volta ha potuto assumere alimenti morbidi e leggeri”. Accanto al piccolo rimasto orfano dei genitori e del fratellino, la zia Aya e la nonna arrivata da Israele subito dopo il disastro.