ROMA – “Roma paga l’inadeguatezza delle amministrazioni Raggi e Alemanno. Da anni non si programma e non si investe. Abbiamo studiato i bilanci e il dato impressionante è la quantità di risorse che Roma aveva e ha, ma rimangono non spese”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il candidato sindaco dem al Comune di Roma, Roberto Gualtieri.
“Il 2019 si è concluso con un avanzo corrente di 260 milioni, un miliardo di liquidità in cassa e appena 184 milioni impegnati per gli investimenti: per abitante, è meno di un terzo rispetto a Milano o Napoli. E c’è una quota bassissima di finanziamenti straordinari nazionali intercettati, per pura incapacità di progettazione”, dice ancora. “I soldi stanziati per i nuovi treni delle linee A e B della metropolitana non sono stati spesi perché il bando era scritto male. Quelli per le nuove metropolitane sono andati ad altre città, perché non c’erano i progetti. In sostanza a Roma abbiamo fatto l’austerità. Ma non imposta da fuori: dovuta all’incapacità di spesa e alla mancata erogazione di servizi essenziali. Casse piene e la città che cade letteralmente a pezzi”, il pensiero di Gualtieri.
Per quanto riguarda la sua candidatura l’ex ministro dell’Economia, spiega: “Il Pd romano oggi è un partito giovane, vitale e rinnovato, noi puntiamo a realizzare un’alleanza larga che coinvolga le forze sociali, economiche, associative e tutte le persone che vogliono la rinascita di Roma. Da parte mia credo di aver dimostrato il mio modo di lavorare. Al Mef ho compiuto scelte basate sul merito, senza le quali non avremmo ottenuto i risultati che ora tutti riconoscono”. Infine una battuta sugli scenari: “Chi voterei in un ballottaggio Raggi-Calenda? Solo chi sa di non arrivare al ballottaggio si pone questa domanda. Tutte le rilevazioni ci dicono che questo scenario non esiste. La sfida è a tre, noi la destra e la Raggi”.
(LaPresse)