ROMA – “Sia chiaro che noi siamo qui per vincere, non per partecipare”. C’è tutta la voglia del centrodestra di riprendersi il Campidoglio nelle parole che la presidente di FdI Giorgia Meloni pronuncia in occasione della presentazione del ticket Enrico Michetti-Simonetta Matone per la corsa a sindaco di Roma. La coalizione punta alla poltrona occupata a Palazzo Senatorio da Virginia Raggi sfidando M5S, Carlo Calenda e il Pd che schiera ai nastri di partenza l’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri.
Il traguardo è ovviamente quello di vincere le amministrative, con lo sguardo volto al futuro. “Basta attese, la Capitale deve rialzarsi” sottolinea il leader della Lega, Matteo Salvini, che punta su un programma incentrato su decoro, sicurezza e turismo: “Roma capitale verde d’Europa. Si tratta di un obiettivo ambizioso che dobbiamo darci”. “Milioni di romani hanno finalmente una possibilità di cambiamento” aggiunge, mostrandosi certo sull’esito della partita: “Non possiamo che vincere”.
La coalizione
Il duo scelto dalla coalizione non si lancia in pronostici ma preferisce evidenziare i motivi che alla fine hanno pesato nella discesa in campo. “Dovremo restituire alla Città eterna l’orgoglio di Caput Mundi. Non è impossibile, è molto difficile, non abbiamo la bacchetta magica – ricorda Enrico Michetti -. Darò tutto me stesso per ripagare la fiducia con successo ed efficienza, spero di essere all’altezza”. L’avvocato amministrativista assicura poi che in campagna elettorale non perderà tempo a parlare degli avversari, piuttosto “parlerò del presente e del futuro di Roma, di quello che vogliamo fare. Questa è la più grande occasione che ho nella mia vita di poter restituire qualcosa alla mia città. Adesso scarpe nuove e corriamo in tutti i territori”.
I candidati
Nelle prossime settimane anche il presidente di FI, Silvio Berlusconi, incontrerà i candidati Michetti e Matone nella sua villa sull’Appia, ma intanto ci pensa il vice Antonio Tajani a evidenziare il fatto che il Cav ha già “condiviso” la scelta. “I nostri due candidati – dichiara – devono risolvere i problemi ma anche fare in modo che la città abbia lo status di Capitale. Noi abbiamo una visione della città che deve poter cambiare. Cinque anni non sono tantissimi ma sono necessari per restituire dignità e centralità alla Capitale”. Dello stesso avviso Meloni: “Una capitale d’Italia che oggi viene derisa al cospetto del mondo non è un problema solo romano ma dell’Italia intera. Vogliamo che questa città possa tornare ad avere il ruolo, l’orgoglio, la visione e la serietà che merita”.
La polemica
E a proposito di serietà, Simonetta Matone torna anche sulla polemica relativa ai candidati magistrati dicendosi “sorpresa” dalla posizione assunta dal segretario dem Enrico Letta. “E’ stato lui a nominarmi nel 2013 capo del Dipartimento degli affari di giustizia, incarico svolto in precedenza da Giovanni Falcone, pochi lo sanno ma forse lui lo dovrebbe ricordare…”, la frecciata della giudice, che poi aggiunge: “Io mi riconosco una sola dote, l’equilibrio, che è l’unica cosa che dovrebbe avere un magistrato. Nella mia vita professionale io non ho mai fatto parte di cordate”. Matone infine confessa di aver accettato la proposta del centrodestra “perché nella vita bisogna saper rischiare, anche buttarsi. Metto la mia professionalità e il mio spirito di servizio a disposizione dei romani. Ritengo di conoscere non soltanto la Ztl, ma soprattutto tutto ciò che di Roma viene ignorato da lungo tempo”.
(LaPresse/di Ronny Gasbarri)