Enrico de Cristofaro, l’ex primo cittadino più corteggiato. L’architetto rimane ancora, sopra ogni cosa, il sindaco di tutti. Il suo atteggiamento è critico nei confronti dell’attuale amministrazione comunale e della fascia tricolore Alfonso Golia. E davanti ad un caffè abbiamo raccolto le sue riflessioni sulla politica normanna. “I contenuti, si era detto, ma poi erano poltrone. O almeno, sulle poltrone tutto è precipitato. E adesso c’è un’amministrazione che, sebbene con coloriture farsesche, va avanti. Ma potrebbe naufragare”: sono le parole che de Cristofaro ha usato per commentare il fallimento della classe politica guidata da Alfonso Golia.
A un ex sindaco viene subito da chiedere cosa abbia fatto dopo la partentesi amministrativa? Di sicuro, non è ‘andato a letto presto’?
Certo che no. Ho continuato a seguire le vicende. Ho incontrato tantissime persone, ho ascoltato, mi sono confrontato e ho intenzione di farlo sempre di più fino alle prossime Comunali e dal giorno immediatamente successivo. Lavoro per una città in cui sia agevole muoversi e parcheggiare, dotata di infrastrutture indispensabili a sostenere e rendere produttivo anche un turismo culturale e religioso. La mia amministrazione stava per realizzare un’area parcheggio gratuita sui terreni dell’Eav a ridosso dell’Arco dell’Annunziata, zona Sud della città, mentre nell’area Nord era prevista un’area parcheggio nell’attuale spazio dedicato al mercato ortofrutticolo di viale Europa. Un altro spazio destinato alla sosta dei veicoli era in cantiere nell’area dell’isola ecologica di via Perugia, zona Nord della città a servizio del tribunale. Il Mof e l’isola ecologica sarebbero stati trasferiti nell’area Pip.
E’ pronto a guidare il cambiamento con una politica che guarda ai giovani e a non assecondare i desideri dei ‘salotti’ aversani?
La politica non può essere fatta solo nei salotti e con messaggi ammiccanti. Deve avere uno sguardo lungo e non quello del giorno per giorno. E’ in quest’ottica che vanno coinvolti i ragazzi. Avanti senza indugio.
L’amministrazione Golia tra luci e ombre. La questione aversana è essenzialmente una questione urbana o, per meglio dire, una questione di distorto sviluppo urbano: traffico congestionato, inquinamento atmosferico, assenza di verde, inefficienza amministrativa e microcriminalità…
La mia amministrazione riteneva che Aversa dovesse avere un’area pedonale, un’area chiusa al traffico per consentire ai cittadini di camminare liberamente, senza smog, riappropriarsi di spazi e vivere una serata in locali tranquillamente con un piano traffico studiato con la consulenza del prof Armando Cartinì. Il centro storico è il luogo della movida, dei locali di ristorazione e intrattenimento per portare imprenditori e giovani ad investire non solo denaro, ma pure energie e idee per far crescere un centro che vogliamo sempre più animato, rendendo attori gestori dei locali e residenti. Questa era una precisa scelta della mia consiliatura, la rivendico. Credo che la politica giustamente si possa dividere su temi del genere, ma è giusto che i cittadini tutti possano valutare le proposte e i progetti realizzarsi. Di sera, anche da solo, passeggiavo tra i vicoli della movida per controllare il rispetto delle regole. Oggi per questa città le politiche ambientali sono fallimentari, la differenziata si attesta intorno al 30%, manca un’azione finalizzata ad un miglioramento della percentuale di raccolta differenziata attraverso un piano concreto di incentivi e di controlli e un monitoraggio della qualità dell’aria. La città, inoltre, deve dotarsi di un Puc che non preveda cemento inutile e che abbia come obiettivi servizi, crescita e sviluppo sostenibile. Vorrei ricordare a un consigliere comunale, protagonista durante la mia amministrazione di scene comiche in Assise, che la pista di atletica resta ferma all’azione messa in campo dall’esecutivo de Cristofaro. Chissà se lo vedremo ancora una volta danzare sui banchi del Consiglio. Un altro importante obiettivo raggiunto durante il mio mandato è stato l’acquisizione di beni al patrimonio comunale come i terreni dell’Eav, l’ex caserma dei vigili del fuoco e i beni sottratti alla criminalità organizzata. Altro fallimento è il Mof.
Amministrazione bocciata?
Dovrebbe essere bocciata anche dai cittadini. I nodi vengono al pettine. Basta, sindaco Golia, con la storiella dell’eredità di una ‘città impantanata’.
Al centro dello sviluppo della città c’è il Palazzo di giustizia.
Deve essere il volano dello sviluppo economico della città. E’ un baluardo della legalità e va difeso e tutelato.
E’ crollata la politica della ‘immagine’ e dello zainetto rosso del sindaco Golia?
Sì, è fallita. Golia, eletto in un bagno di folla ‘rossa’, già a pochi mesi dal voto che lo aveva incoronato sindaco si è trovato da solo, stretto da una parte da una maggioranza traballante, che va avanti con l’aiuto di qualche mio ex consigliere per evitare il ritorno alle urne, e dall’altro da una ‘rivoluzione’ tante volte annunciata, ma mai realizzata.
Il punto debole dell’amministrazione Golia?
Una maggioranza arcobaleno. C’è la necessità di azioni concrete, non del libro dei sogni.
La domanda è d’obbligo, si candiderà?
Devo essere chiaro: ho già tre liste. Siamo un cartello civico, che parte dai 2mila voti ottenuti da mio figlio (Orlando, ndr) alle scorse elezioni Regionali in città, primo eletto, e aperti al dialogo con tutti per tracciare un percorso politico condiviso mettendo insieme le nostre esperienze e i nostri comuni valori. Oggi siamo qui per presentare non una coalizione, ma proporre un’alleanza con il tentativo di rafforzare il nostro progetto che, unendo diverse figure della realtà civica a un soggetto politico, metta insieme tante personalità per costruire un progetto coeso per amministrare la città. Presenteremo alla città, prima del voto, la squadra degli assessori. Sarà importante la stesura del programma: partirà dal basso e rappresenterà la base su cui immettere nuovi contributi di uomini e donne aversane desiderosi di percorrere insieme a noi l’importante cammino verso l’Aversa del futuro.