CITTA’ DEL VATICANO – “La consacrazione alla Sacra famiglia convoca anche ciascuno di voi a riscoprire come singoli e come comunità la vostra vocazione di essere cristiani in Medioriente, non soltanto chiedendo il giusto riconoscimento dei vostri diritti in quanto cittadini originari di quelle amate terre, ma vivendo la vostra missione di custodi e testimoni delle prime origini apostoliche. Nel mio viaggio in Iraq ho utilizzato in due occasioni l’immagine del tappeto, che le mani sapienti degli uomini e delle donne del Medioriente sanno intessere creando geometrie precise e preziose immagini, frutto però dell’intreccio di numerosi fili che soltanto stando insieme fianco a fianco diventano un capolavoro” esordisce Papa Francesco.
Se la violenza, l’invidia, la divisione, possono giungere a strappare anche solo uno di quei fili, tutto l’insieme viene ferito e deturpato.
In quel momento, progetti e accordi umani possono ben poco se non confidiamo nella potenza risanatrice di Dio. Non cercate di dissetarvi alle sorgenti avvelenate dell’odio, ma lasciate irrigare i solchi del campo dei vostri cuori dalla rugiada dello Spirito, come hanno fatto i grandi santi delle vostre rispettive tradizioni: copta, maronita, melkita, siriaca, armena, caldea, latina”. Così Papa Francesco in una lettera ai patriarchi cattolici del Medioriente che celebrano oggi, in occasione della prima Giornata della pace per l’Oriente, una liturgia per invocare dal Signore il dono della pace nella regione mediorientale e consacrarla alla Sacra famiglia.
(LaPresse)