ROMA – Ancora casi di maltrattamenti in famiglia, altre due donne vittime di violenze. Nel primo caso, un cittadino moldavo di 44 anni che per anni ha sfogato la sua violenza sulla moglie connazionale di 40 anni, è finito in manette con le accuse di maltrattamenti in famiglia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La donna non aveva mai avuto il coraggio di denunciarlo ma l’ennesimo episodio, accaduto nella serata di ieri in un appartamento di via Altomonte, l’ha convinta a dire basta: dopo essere stata fatta bersaglio delle “solite” minacce e violenze di fronte al loro figlio di 20 anni, la 40enne ha deciso di chiamare il 112. I Carabinieri della Stazione Roma Cinecittà, intervenuti in pochi minuti sul posto, hanno dovuto faticare non poco per contenere lo scatto d’ira del marito che, alla vista delle divise, conscio che a chiamarle fosse stata proprio la moglie, per fargliela pagare, ha tentato nuovamente di scagliarsi contro di lei con calci e pugni. Il violento è stato immobilizzato e portato in caserma, da dove, poi, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Il secondo caso si è verificato a Labico, dove un romano di 58 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, nel corso di una discussione con la sorella convivente di 61 anni, l’ha violentemente aggredita, dapprima colpendola al volto, procurandole lesioni giudicate guaribili in 7 giorni, poi minacciandola con un grosso machete. Anche in questo caso la segnalazione al “112” ha fatto scattare l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Labico: dopo aver disarmato l’uomo e sequestrato l’arma, i militari hanno appurato come il 58enne avesse, nel tempo, generato nella sorella un perdurante stato d’ansia e di paura, alimentato da continue provocazioni, insulti, minacce e aggressioni. Un atteggiamento che l’ha costretta a modificare radicalmente il proprio stile di vita. L’uomo è stato arrestato e trasferito nel carcere di Rieti.
(LaPresse)