ROMA – “Lo dico ai colleghi del PD, non c’è nulla da verificare, è già tutto noto quello che avviene in Libia anche per mano della Guardia Costiera che alimenta un circuito di violenza, sequestri, detenzioni illimitate e stupri. Se non impegniamo il nostro Paese e la comunità internazionale nell’evacuazione di quei centri di detenzione e in una nuova missione di salvataggio nel Mediterraneo centrale non avremo credibilità e autorevolezza neanche quando chiediamo rispetto dei diritti umani e garanzie per Zaki, e nemmeno quando condanniamo l’Ungheria e la Polonia per le violazioni delle stato diritto”, così Riccardo Magi, deputato di Più Europa-Radicali, intervenendo in dichiarazione di voto sulle missioni internazionali. “Gli ultimi governi hanno seguito sulla Libia la stessa strategia, a partire dal memorandum del 2017, poi il riconoscimento della SAR libica e il decreto motovedette e infine le missioni. Una strategia di cooperazione internazionale che ha stabilizzato i peggiori poteri in quell’area e invece di fermare il mercato di uomini l’ha consolidato. È il momento di riconoscere che quella strategia ha fallito e cambiare approccio alla questione libica e a quella del governo dei flussi migratori”, ha concluso Magi.
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Libia, Magi: “Basta finanziamenti o non siamo credibili”
"Lo dico ai colleghi del PD, non c'è nulla da verificare, è già tutto noto quello che avviene in Libia anche per mano della Guardia Costiera che alimenta un circuito di violenza, sequestri, detenzioni illimitate e stupri".