Armadi pieni di plastica, come cambiare

Fa attenzione ai materiali prima di acquistare e non accumulare, per ogni capo che entra nel guardaroba vendine uno che non metti. Addio al fast fashion e sì ai negozi vintage: così si ricicla all’infinito

Compriamo troppo senza fare attenzione alla qualità. Siamo totalmente condizionati dalla moda, e tendiamo ad accumulare indumenti che indossiamo magari solo una volta l’anno, o addirittura meno. La conseguenza è che abbiamo il guardaroba pieno di capi ‘in plastica’, che butteremo dopo appena una stagione, per far largo a nuovi capi, sempre usa e getta. Tutto questo spreco ha un costo enorme per l’ambiente. Il McKinsey Global Fashion Index nel suo report annuale ha stimato i danni del fast fashion. Questa tendenza ha provocato l’aumento dell’acquisto di abiti e, di conseguenza, anche l’aumento della produzione tessile, portando a raddoppiare negli ultimi 30 anni la quota di abiti pro capite da 5,9 chili a 13. Ogni anno nel mondo sono prodotti 100 miliardi di capi di abbigliamento, con un consumo al 2020 di 62 milioni l’anno: il dato raggiungerà entro il 2030 i 102 milioni. La grande produzione di vestiti fa sì che si consumino 1.500 miliardi di litri d’acqua l’anno e si producano 92 tonnellate di rifiuti (i prodotti dell’industria tessile occupano il 5% delle discariche globali). Il dato sconcertante è che molti di questi indumenti non saranno mai indossati e finiranno nella pattumiera dopo poco. Che fare?

COMPRA POCO E DI QUALITA’
Spesso compriamo senza farci troppe domande, spinti da un desiderio momentaneo. E’ questo sentimento che segna il grande successo del fast fashion. Con questa tendenza ci ritroviamo ad avere moltissimi indumenti nell’armadio che dopo una stagione finiscono nei meandri dell’armadio senza rivedere più la luce. Il consiglio ecologico è acquistare pochi capi, di qualità e non troppo ‘fashion’. Così non passeranno di moda dopo un anno e saremo invogliati ad indossarli ancora. Sono i cosiddetti capi essenziali, basici, in colori ‘senza tempo’: il denim, la camicia in cotone bianco, il tailleur nero, le scarpe stringate in pelle. Sono alcuni esempi da tenere bene in mente. Bisogna fare attenzione ai tessuti, scegliendo quelli naturali: cotone sostenibile, lino, lana, seta. Evitiamo di mettere addosso della plastica e risparmieremo. Avremo meno capi sì, ma di qualità, che useremo nel lungo periodo.

LE REGOLE D’ORO
E’ difficile non cedere alle tentazioni dello shopping sfrenato, soprattutto durante il periodo dei saldi. Le vetrine espongono prezzi accattivanti ed è più complicato non lasciarsi contagiare dalle offerte. Possiamo darci delle regole per non accumulare. Ad esempio, per ogni capo acquistato, dobbiamo liberarci di un indumento simile che già possediamo. Possiamo vendere oppure donare, sta a noi la scelta. Per adottare una soluzione ragionata dobbiamo sostituire il capo con uno di qualità migliore. Un’altra regola d’oro è comprare abiti usati, vintage. In questo modo compreremo senza scomodare l’inquinante industria tessile, e ricicleremo capi che altrimenti finirebbero nella spazzatura. Scegliere il vintage permette poi di avere capi unici e migliorare il proprio stile personale.

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